martedì 20 gennaio 2009

Tavolo di coalizione e conferenza programmatica nell’agenda di febbraio - L’Esecutivo approva il calendario politico proposto dal segretario

Promuovere le iniziative preliminari alla costituzione del tavolo a cui discutere le alleanze politiche in vista delle elezioni amministrative; aggiornare la conferenza programmatica e di organizzazione per consentire l’armonizzazione dei documenti già prodotti con le novità emerse a livello regionale e nazionale. Sono i temi centrali dell’agenda del Partito Democratico di Capitanata, così come è stata composta al termine della riunione dell’Esecutivo provinciale, svoltasi nel pomeriggio di ieri.
“Il ritardo e le incertezze che hanno contraddistinto l’approvazione dello Statuto regionale del partito – ha affermato il segretario provinciale, Paolo Campo, introducendo l’incontro - sommate alle rilevanti e fondamentali conseguenze che per il nostro territorio avranno la crisi globale e il federalismo fiscale, sollecitano un’ulteriore riflessione sul contenuto della nostra proposta programmatica e sulla composizione della struttura che sarà chiamata ad incarnarla".
D’altronde, l’approssimarsi delle elezioni amministrative, che interessano 17 Comuni compreso il capoluogo, “impone un’accelerazione della discussione, innanzitutto interna, sulla coalizione con cui il PD si presenterà a circa la metà degli elettori della Capitanata – ha proseguito Campo – giacché la definizione delle alleanze precede, per logica oltre che per ragioni politiche, ogni e qualsivoglia azione di individuazione e selezione dei candidati, primarie comprese”.
Di qui la proposta di rinviare – “non oltre la fine di febbraio” – la Conferenza programmatica e di organizzazione e di promuovere, già a partire da questa settimana, una discussione ricognitiva nei Comuni interessati dalla tornata elettorale. Gli esiti del confronto territoriale saranno, quindi, esaminati dall’Esecutivo, la cui riflessione avrà come premessa, ha chiarito il segretario provinciale, “il massimo rispetto delle volontà espresse da chi vive e opera nelle comunità chiamate a rinnovare le Amministrazioni”.

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