lunedì 15 dicembre 2008

PTCP, Campo: “Positivo il voto unanime per una progettazione che viene da lontano. L’Amministrazione sia rigorosa e parsimoniosa con le osservazioni”

“L’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale fa segnare un fondamentale passo in avanti alle pianificazioni strategiche, ed è importante che l’atto sia stato condiviso e sostenuto dall’intero Consiglio provinciale. Ora tocca all’Amministrazione in carica esaminare con rigore ed accogliere con parsimonia le osservazioni che saranno presentate di qui a due mesi”.
E’ il commento di Paolo Campo, segretario provinciale del Partito Democratico, all’approvazione del PTCP: “Un atto particolarmente complesso, la cui elaborazione è stata avviata durante la seconda Giunta Pellegrino e, sostanzialmente, portata a compimento grazie all’impegno degli assessori ai Lavori Pubblici Angelo Riccardi e Antonello Summa”. Riconoscimento che non toglie “merito a chi, oggi, a Palazzo Dogana si occupa di programmazione – aggiunge il consigliere Gaetano Cusenza, componente della Commissione consiliare Lavori Pubblici – che, anzi, vuole essere un riconoscimento alla correttezza istituzionale dell’assessore Di Gioia e del presidente Pepe”.
Il voto del Consiglio provinciale “chiude una fase, ma non l’intera procedura – sottolinea il segretario del PD – ora esposta al rischio che si attivino i campanilismi fino a qualche mese fa governati con sapienza”. Qualche segnale lo si è percepito già ieri “in alcuni richiami all’importanza dell’apertura all’ascolto del territorio in questa nuova fase procedurale”.
Il suo stravolgimento, infatti, avrebbe come conseguenza inevitabile la ncessità di rideterminare l’intera programmazione 2007-2013; nonché di mettere in discussione le programmazioni urbanistiche e territoriali, comunali e sovracomunali, elaborate, ad esempio, dai Comuni, dall’Acquedotto Pugliese, dall’ASI, dal Consorzio di Bonifica, dalle Ferrovie dello Stato: “Tutte elaborate tenendo presente l’attuale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Migliorare quanto fatto è sempre opportuno – conclude Paolo Campo – ma non a costo di buttare alle ortiche 8 anni di lavoro per mere ragioni di contingenza politica”.

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