lunedì 1 ottobre 2007

Francesco Manzo: Il Pd nasce per ridare credibilità alla politica

Il Partito Democratico nasce per ridare credibilità alla politica

di FRANCESCO MANZO *

Il Partito Democratico nasce perché serve per ridare ai cittadini la credibilità nella politica, prima ancora che alle forze politiche di centro-sinistra.
La politica intesa come capacità di progettazione e di programmazione dell’avvenire di questo Paese, affinchè possa migliorare la qualità di vita dei cittadini. Come scrive Barack Obama occorre che in tutti noi ci sia la capacità di credere in ciò che ancora non si vede.
Riusciremo ad appassionare i cittadini solo se susciteremo in loro la speranza che la politica serva non solo a risolvere i problemi, ma anche e soprattutto a saperlo fare sulla base di un ideale per il quale vale la pena impegnare la propria esistenza. Ciò è quanto la storia dei grandi partiti popolari del 900 ci ha insegnato: è la sfida del Partito Democratico del nuovo secolo.
Qualsiasi avventura umana, quindi anche la costruzione di un partito, nasce certamente per necessità storiche, ma anche con il concorso di un’emozione. Un’emozione che spinge tanti a dire: “Voglio esserci anch’io!”. È proprio di questo calore popolare che il PD ha bisogno.
Serve un partito che formi e selezioni i suoi quadri dirigenti sulla base delle capacità, delle competenze e dell’impegno, ma ancora di più sulla passione che sapranno suscitare intorno al partito. Un partito aperto e partecipato, non chiuso a pochi notabili locali.
Oggi i cittadini chiedono ai politici un codice etico di comportamento, una credibilità, una riscoperta della moralità, dunque maggior affidabilità della classe dirigente, che non utilizzi la politica per interessi personali bensì per il bene comune.
Il dialogo e la competizione arricchiscono le idee di un partito e lo portano ogni giorno ad essere più forte. Pur essendo divergenti, esse devono raggiungere quel equilibrio e quel compromesso “alto” che permettono di arrivare ad una decisione comune.
In questo partito il pluralismo degli apporti culturali imporrà il pieno utilizzo delle categorie del dialogo e della mediazione.
Tutti noi siamo consapevoli che non ci sarebbe nessuna possibilità di crescita per il PD senza la partecipazione del popolo della sinistra riformista. Ma è altrettanto vero che non ci sarebbe neanche senza una grande partecipazione di una parte consistente del popolo cattolico di questo paese.
Ognuno porti il meglio di sè, aperto al meglio degli altri. Come dice Pierluigi Bersani: «La sinistra europea sta allargando il concetto di lavoratore a quello di cittadino. Si tratta di un’area più moderata che scappa dal rischio di evoluzione populista della destra».
Per quanto mi concerne sono sempre più convinto che il PD si caratterizzerà sempre di più come un partito di centro nella vita politica italiana. Nel DNA dei suoi valori porrà i diritti dell’uomo e la sua libertà individuale come valore centrale di impegno sociale.
Il PD non può che essere riformista e sposare la politica economica liberale europea, che trova in Mario Monti uno dei massimi esponenti del pensiero economico. La cultura e l’ideologia di sinistra presenti in questo partito, non possono che essere quelli di una sinistra liberale (liberaldemocratica).
La politica economica liberaldemocratica deve saper dirigere e coordinare con regole chiare e trasparenti il mercato basato sulla competizione e sulla concorrenza. Deve rinnovare il concetto di stato sociale, facendo sì che la flessibilità del lavoro diventi un requisito essenziale dello sviluppo economico e la meritocrazia sia sempre di più un valore che regola il mercato.
Non si può infine non pensare ai giovani, il PD nasce per voi, per «fare nuove storie», come diceva Antonio Gramsci, non certo per dirimere dispute politiche di qualche decennio fa. Il PD può essere spiegato ai cittadini solo coniugandolo al futuro. La sfida politica deve avvenire in campo aperto, attorno a un progetto di cambiamento per il governo delle cose. Il nuovo PD deve essere il mezzo per una nuova idea di sovranità democratica.

* Candidato all’assemblea costituente nazionale per la lista “I Democratici per Enrico Letta” nel collegio n.5 di Manfredonia n.5

Nessun commento: