
Secondo Ciliberti, che è anche uno dei 39 componenti del Comitato “14 Ottobre” della provincia di Foggia, «va portata fino in fondo, in modo da chiarire ogni aspetto in vista del voto del 14 ottobre», la riflessione che alcuni esponenti dei Democratici di Sinistra hanno aperto manfestando «perplessità sulla candidatura del sindaco di Bari alla leadership del Pd».
«Emiliano dice: io non sarò mai un funzionario di partito. Io rispondo: è proprio questo il vero problema», prosegue Ciliberti che sottolinea anche un’altra contraddizione nella candidatura di Michele Emiliano: «Il sindaco di Bari vuole rappresentare l’anima anti-partito che prova a guidare un partito politico: a me –dice l’esponente della Margherita- sembra incoerenza, una sorta di dissociazione».
L’ultima domanda è sulle intenzioni i voto, rispetto ai tre candidati (Emiliano, Fabiano Amati e Antonio Gaglione, scesi in lizza fino a oggi, a venti giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle candidature alla segreteria regionale. Ciliberti voterebbe per l’attuale coordinatore regionale della Margherita o per il sottosegretario alla Sanità: «Si tratta di due persone che stimo. Anche perché ritengo che siano molto vicini alla mia idea di Partito democratico».
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