
«Ciascuna generazione ha il diritto/dovere di impegnarsi: era lo slogan che usavamo contro i «matusa» quando eravamo giovani –dice Palombelli-. Volevamo le nostre musiche, i nostri capelli, le nostre minigonne, ma anche una nuova famiglia e nuovi diritti nel mondo del lavoro, della sanità e della previdenza. Abbiamo combattuto e vinto, con errori e dietrofront clamorosi. Adesso saremmo molto più audaci scegliendo di fare un passo indietro (i nostri genitori capirono, consigliarono, soffrirono, ma ci lasciarono spazio) che non affollando i banchetti del 14 ottobre. Saremmo all’altezza del nostro passato migliore se promuovessimo il Pd nelle università, nei call-center, nei luoghi del precariato industriale e commerciale, invece che nelle fumose discussioni di noi eterni reduci».
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