venerdì 24 agosto 2007

Trentin, la libertà è potere usare il computer

Il problema... non è quello di realizzare un'uguaglianza nel senso che tutti abbiano lo stesso reddito o le stesse condizioni di vita. Questi possono essere anche il risultato di capacità, di professionalità diverse, ed è giusto che siano riconosciute queste diversità. E difatti il problema non è quello di ristabilire continuamente, come dire, un'eguaglianza magari di reddito, per esempio, ma è quello di assicurare ad ognuno la stessa opportunità di esprimersi, di realizzare se stesso, di conoscere. Ecco per questo io ho scelto questi due oggetti, per esempio. Uno sono le brioches in Francia erano una specie di cornetti, e appunto al momento della Rivoluzione Francese ci furono le prime manifestazioni di popolo davanti al Castello di Versailles, dove la gente chiedeva, sì, del pane, ma, chiedendo del pane, chiedeva dei diritti, delle libertà, il diritto di non essere vessato, di non essere tassato in modo ingiusto e quindi di potere disporre delle minime possibilità di vita. E la Regina di Francia rispose: "Beh, cosa chiedono? Del pane? Dategli delle brioches". Ed era una frase simbolica, appunto. Dall'altra parte c'è una museruola, perché questa gente che chiedeva del pane, chiedeva in realtà la possibilità di far sentire la propria voce, di esistere, di avere quindi un peso. E difatti da lì nacque, da quei movimenti nacque la Rivoluzione Francese. La museruola era proprio quello che gli impediva di avere del pane. E questo si ritrova in tutte le realtà del mondo, anche oggi. Là dove esiste la più grande miseria nel mondo e quindi la più grande ingiustizia, esiste sempre la negazione di libertà. Libertà vuol dire non soltanto il poter camminare per le strade senza l'intervento della polizia. La libertà vuol dire avere i mezzi minimi per potere conoscere, per potere studiare, per potere esprimersi. La libertà vuol dire oggi potere usare il computer e cioè superare quello che è il rischio di essere un nuovo analfabetismo. La libertà vuol dire quindi avere le stesse opportunità di un altro, in partenza, almeno. Questo è una grande battaglia, molto difficile, ma è la battaglia decisiva. E non si risolve appunto o non si salta questa battaglia dicendo: "Diamo delle brioches". Oggi sarebbe da dire: "Diamo delle indennità a quelli che stanno peggio". Questo non risolverebbe il problema di fondo.
Bruno Trentin

Ieri pomeriggio è morto Bruno Trentin. Era nato a Pavie, in Francia, il 19 dicembre del 1929. Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Pavia, ha successivamente seguito dei corsi presso la Harvard University. Dal 1941 al 1945 ha combattuto nelle file della Resistenza sia in Italia, sia in Francia e, dal 1944 al 1946, è stato comandante di una brigata partigiana facente parte del gruppo “Giustizia e Libertà”. Nel 1949 ha iniziato a lavorare all'interno del Settore Studi Economici della CGIL. L'anno seguente si è iscritto al Partito Comunista Italiano e, nel 1958, è divenuto segretario della stessa CGIL. Dal 1960 al 1973 ha operato come membro del Consiglio Municipale di Roma, una carica lasciata per concentrarsi maggiormente sul sindacato; per lo stesso motivo ha in seguito abbandonato l'attività parlamentare, portata avanti dal 1962 al 1972. Dal 1962 al 1977 è stato segretario Generale della FIOM e della FILM (Federazione Italiana Lavoratori Marittimi). Dal 1977 al 1986, e poi dal 1988 al giugno del 1994, ha ricoperto la carica di Segretario generale della CGIL. Membro del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), dal 1994 dirigeva l'ufficio programmi della CGIL. Tra le sue pubblicazioni: “Lavoro e libertà”, Donzelli (1994); il libro-intervista con Bruno Ugolini “Il coraggio dell'utopia. La sinistra e il sindacato dopo il Taylorismo”, Rizzoli (1994); “La città del lavoro - Sinistra e crisi del fordismo, Feltrinelli (1997).
Queste note sono state prese dall’Enciclopedia multimediale delle Scienze filosofiche di Rai Educational, così come il brano sopra riportato, tratto dalla trasmissione “Il Grillo” del 10 dicembre 1998, in cui Trentin rispondeva alle domande dei ragazzi del Liceo Classico “Socrate” di Roma, sul tema “L'ingiustizia sociale”.

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