mercoledì 8 agosto 2007

Dopo la sentenza della Cassazione su Via Rasella, la CGIL di Foggia torna a chiedere l’intitolazione del Teatro del Fuoco a Nicola Stame

In una nota diffusa stamattina, la CGIL di Foggia torna a chiedere l’intitolazione a Nicola Stame del Teatro del Fuoco, iniziativa di cui si è fatta promotrice assieme all’Anpi Puglia, all’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea e alla rivista Sudest.
«La sentenza della Terza Sezione Civile della Cassazione –si legge nella nota della CGIL- che ha condannato il quotidiano “il Giornale” e ha sancito come offensiva della onorabilità del partigiano medaglia d’oro della Resistenza, Rosario Bentivegna, l’equiparazione ad Erik Priebke -ufficiale delle SS a Roma durante l’occupazione tedesca, condannato all’ergastolo perché tra i responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine- è solo l’ennesima deliberazione di un’alta corte italiana (militare, penale o civile) che con le stesse argomentazioni riconosce come l’azione partigiana in via Rasella del 23 marzo 1944 fu legittimo atto di guerra organizzato contro un esercito occupante e straniero».
«Se anche la storia non si può scrivere con le sentenze dei Tribunali, restano comunque atti ufficiali che riconoscono come reato e la condannano la mistificazione di un pezzo di storia fondamentale del nostro Paese, che ha contribuito a restituire la democrazia e le libertà che il fascismo aveva cancellato», prosegue la CGIL che ricorda come «tra le vittime dell’eccidio nazifascista a Roma la CGIL di Foggia ha in più occasioni ricordato la figura di Nicola Stame, comandante del movimento “Comunisti d’Italia - Bandiera Rossa” a Roma, già tenore di riconosciuta fama e apprezzato dalla critica per le sue doti canore, nato a Foggia l’8 gennaio 1908. La sua fulgida carriera fu interrotta dalla sua avversione al fascismo. Fu perseguitato, incarcerato, torturato, mandato a morire alle Fosse Ardeatine. Gli è stata riconosciuta la medaglia d’argento al valor militare. In sua memoria il Comune di Roma ha fatto affiggere sulle mura esterne al Teatro dell’Opera una lapide».
Da qui la proposta di intitolare a Stame il Teatro del Fuoco. «A sostegno sono state raccolte oltre 150 firme: storici, docenti universitari, maestri di musica, musicisti, deputati italiani ed europei, giornalisti, semplici cittadini, hanno voluto aderire alla proposta della CGIL di Foggia. Purtroppo, a distanza di cinque mesi –si legge nella nota-, nessuna risposta è giunta da Palazzo Dogana. Da notizie informali sappiamo come sia stata proposta la semplice intitolazione di una non meglio precisata sala del Teatro. Crediamo non serva tanto coraggio ma solo coerenza, né pensiamo sia difficile per le istituzioni della nostra Repubblica nata dalla Resistenza trovare largo consenso perché una struttura pubblica come il Teatro del Fuoco (attraverso una proposta che non cancellerebbe il nome originale) venga intitolato alla memoria di un grande artista, che sacrificò la sua carriera e la sua vita per gli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale».

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