“Davvero nel Governo c’è qualcuno che pensa di sostituire le pattuglie di carabinieri e poliziotti con le ronde civiche? L’emergenza sicurezza che si vive nei grandi centri del Paese e in territori come la Capitanata merita attenzioni e risorse di ben altro tenore rispetto a quelle inutili o inefficaci realizzate solo per farsi della buona comunicazione”. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Paolo Campo, commenta così i recenti annunci governativi su “l’ennesimo ‘pacchetto sicurezza’, privo di idee e risorse adeguate, che non sarà neanche in grado di garantire benzina e pezzi di ricambio alle auto delle forze dell’ordine”.
Le denunce dei sindacati di polizia, non ultima quella del SAP di Foggia, sono “la cartina di tornasole del fallimento del Governo Berlusconi su un tema tanto delicato”. Invece di stanziare risorse per aumentare gli organici e le dotazioni – “come chiesto dal Partito Democratico in tutte le sedi istituzionali” – si sono “schierati in campo i militari: donne e uomini impreparati al compito, non certo per loro responsabilità, con un costo/uomo più che doppio rispetto a quello previsto per un agente, un carabiniere o un finanziere”.
Ora si avanza l’ipotesi delle ronde civiche: “Si vuole introdurre un modello di ‘sicurezza fai da te’ di cui non sono chiari il senso e i confini operativi, ma che rispondono a quella logica da bar della Bassa Padania richiamata dal presidente dell’Antimafia, Beppe Pisanu”.
Le denunce dei sindacati di polizia, non ultima quella del SAP di Foggia, sono “la cartina di tornasole del fallimento del Governo Berlusconi su un tema tanto delicato”. Invece di stanziare risorse per aumentare gli organici e le dotazioni – “come chiesto dal Partito Democratico in tutte le sedi istituzionali” – si sono “schierati in campo i militari: donne e uomini impreparati al compito, non certo per loro responsabilità, con un costo/uomo più che doppio rispetto a quello previsto per un agente, un carabiniere o un finanziere”.
Ora si avanza l’ipotesi delle ronde civiche: “Si vuole introdurre un modello di ‘sicurezza fai da te’ di cui non sono chiari il senso e i confini operativi, ma che rispondono a quella logica da bar della Bassa Padania richiamata dal presidente dell’Antimafia, Beppe Pisanu”.
“I cittadini hanno bisogno di altro per sentirsi al sicuro, hanno bisogno, innanzitutto, che le 60 auto bloccate nei garage della Questura di Foggia siano rimesse in condizione di percorrere le strade delle nostre città – conclude Paolo Campo – Un impegno che i parlamentari, innanzitutto quelli di maggioranza e ancor più quelli, come il presidente della Provincia, che hanno incarichi di rappresentanza istituzionale del territorio, dovrebbero assumere come prioritario; anche sfidando le logiche di appartenenza politica”.
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