Sono stati oltre 1.500 i Democratici di Capitanata che sabato 25 ottobre sono partiti alla volta di Roma per partecipare alla manifestazione nazionale del Partito democratico ‘Salva l’Italia’.
La gran parte ha viaggiato sui 27 pullman messi a disposizione di iscritti e simpatizzanti dai Circoli territoriali, che hanno compiuto uno sforzo organizzativo con pochi precedenti. Quattro i pullman partiti da Manfredonia, due quelli da Foggia, da San Severo e da Cerignola.
“L'obiettivo indicato a livello nazionale, ‘Un pullman per ogni circolo’, si può dire raggiunto – commenta Aldo Ragni, reponsabile provinciale Organizzazione – da quasi tutti i Comuni della Capitanata in cui il Partito Democratico ha una sede attiva e operativa siamo riusciti a far partire un autobus alla volta della capitale: dai Comuni più grandi (Torremaggiore, Ortanova, San Marco in Lamis, Vieste) a quelli più piccoli (Casalvecchio, Zapponeta, Stornarella)”.
La gran parte ha viaggiato sui 27 pullman messi a disposizione di iscritti e simpatizzanti dai Circoli territoriali, che hanno compiuto uno sforzo organizzativo con pochi precedenti. Quattro i pullman partiti da Manfredonia, due quelli da Foggia, da San Severo e da Cerignola.
“L'obiettivo indicato a livello nazionale, ‘Un pullman per ogni circolo’, si può dire raggiunto – commenta Aldo Ragni, reponsabile provinciale Organizzazione – da quasi tutti i Comuni della Capitanata in cui il Partito Democratico ha una sede attiva e operativa siamo riusciti a far partire un autobus alla volta della capitale: dai Comuni più grandi (Torremaggiore, Ortanova, San Marco in Lamis, Vieste) a quelli più piccoli (Casalvecchio, Zapponeta, Stornarella)”.
“Il Partito Democratico ha dimostrato di essere vivo e vitale anche in provincia di Foggia – afferma il segretario provinciale, Paolo Campo – di avere voglia di partecipare attivamente alla costruzione di nuove e innovative politiche per consentire al Paese e al nostro territorio di emergergere dalla crisi e superare i problemi che i governi della destra, a livello nazionale e locale, continuano a sottovalutare e a non affrontare con misure strutturali capaci di tutelare i soggetti deboli”.
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