”Quanto accaduto nel giro di poche ore a Foggia, impone una riflessione seria ed operativa sul modello di sicurezza urbana da adottare per meglio garantire la legalità e la civile convivenza, in particolare, nelle aree cittadine che fungono da poli di attrazione civica”. Lo afferma Valentina Lucianetti, responsabile Giustizia del Partito Democratico di Capitanata, sollecitando l’attivazione di un confronto “serio e serrato, a livello politico e istituzionale, per arginare la percezione di insicurezza e offrire risposte ai cittadini”.
Due le proposte avanzate da Lucianetti e “offerte a titolo di contributo”: istituzione del Vigile di quartiere; incremento delle azioni di contrasto all’emarginazione sociale.
L’istituzione del Vigile di quartiere mira a “valorizzare ulteriormente le positive peculiarità della Polizia municipale, a partire dalla sua maggiore familiarità con la comunità in cui opera”. Operativamente, questa figura “si dovrebbe distinguere per la capacità di essere capillarmente presente sul territorio, avere maggiori occasioni di contatto con i cittadini, offrire una capacità di intervento multisettoriale poiché agisce su tutte le materie proprie dell’Ente Locale”. Seppure con la diversa denominazione di Vigile di prossimità, “la sua istituzione è stata opportunamente inserita nel cosiddetto ‘Pacchetto sicurezza’ approvato in Consiglio comunale qualche mese – sottolinea Valentina Lucianetti – e, quanto accaduto, testimonia l’urgenza della effettiva organizzazione del servizio. Potrebbe, inoltre, essere questa l’occasione per attivare, in forme partecipate, democratiche e innovative, i poteri riconosciuti al sindaco dalle recenti normative in materia di sicurezza urbana”.
“La tragica vicenda consumatasi nel perimetro della stazione ferroviaria, uno dei coni d’ombra urbanistici e sociali della nostra città – continua la responsabile Giustizia del PD – impone l’assunzione di un ruolo più attivo e operativo nella progettazione e realizzazione di interventi mirati all’inclusione dei cittadini stranieri immigrati”. “L’impegno con cui Regione e Comune hanno finora operato è indubbio, così come è indiscutibile il merito di chi opera volontariamente in questi contesti; eppure dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi ed innovare i nostri progetti per fronteggiare gli esiti negativi della politica governativa, fondata sull’esclusione e l’emarginazione dei soggetti deboli”.
Due le proposte avanzate da Lucianetti e “offerte a titolo di contributo”: istituzione del Vigile di quartiere; incremento delle azioni di contrasto all’emarginazione sociale.
L’istituzione del Vigile di quartiere mira a “valorizzare ulteriormente le positive peculiarità della Polizia municipale, a partire dalla sua maggiore familiarità con la comunità in cui opera”. Operativamente, questa figura “si dovrebbe distinguere per la capacità di essere capillarmente presente sul territorio, avere maggiori occasioni di contatto con i cittadini, offrire una capacità di intervento multisettoriale poiché agisce su tutte le materie proprie dell’Ente Locale”. Seppure con la diversa denominazione di Vigile di prossimità, “la sua istituzione è stata opportunamente inserita nel cosiddetto ‘Pacchetto sicurezza’ approvato in Consiglio comunale qualche mese – sottolinea Valentina Lucianetti – e, quanto accaduto, testimonia l’urgenza della effettiva organizzazione del servizio. Potrebbe, inoltre, essere questa l’occasione per attivare, in forme partecipate, democratiche e innovative, i poteri riconosciuti al sindaco dalle recenti normative in materia di sicurezza urbana”.
“La tragica vicenda consumatasi nel perimetro della stazione ferroviaria, uno dei coni d’ombra urbanistici e sociali della nostra città – continua la responsabile Giustizia del PD – impone l’assunzione di un ruolo più attivo e operativo nella progettazione e realizzazione di interventi mirati all’inclusione dei cittadini stranieri immigrati”. “L’impegno con cui Regione e Comune hanno finora operato è indubbio, così come è indiscutibile il merito di chi opera volontariamente in questi contesti; eppure dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi ed innovare i nostri progetti per fronteggiare gli esiti negativi della politica governativa, fondata sull’esclusione e l’emarginazione dei soggetti deboli”.
“Le politiche riformiste in tema di legalità e sicurezza si distinguono positivamente per la capacità di tenere insieme il rigore contro l’illegalità e l’impegno in azioni di spiccato significato sociale – conclude Valentina Lucianetti – evitando la deriva autoritaria e populistica tipica della destra, impegnata nella inutile e dispendiosa militarizzazione del Paese”.
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