In costume, pareo, calzoncini e l’ombrellone sotto il braccio: davvero tanti i turisti e i bagnanti che hanno sottoscritto la petizione Salva l’Italia, anche attirati dalla presenza del colorato pullmann impegnato nel giro del Paese per la raccolta di 5milioni di firme. Il bus Democratico è ripartito da Vieste, dove a fatto tappa dinanzia al faraglione Pizzomuno, con a bordo altre 350 palesi espressioni di sostegno all’iniziativa che punta a riportare l’attenzione del Governo su temi centrali come il potere d’acquisto degli stipendi, il sostegno ai soggetti deboli, gli investimenti per il Sud.
Tra le firme, anche quelle di Paolo Campo, segretario del PD di Capitanata, e Valentina Lucianetti, presidente dell’Assemblea provinciale del partito.
“Siamo qui, anche in pieno agosto, per sollecitare il risveglio democratico dei cittadini dalla sbornia berlusconiana – ha commentato Paolo Campo – Al netto della pubblicità, e di qualche intervento opportuno ma eccessivamente enfatizzato, i provvedimenti assunti dal Governo hanno provocato ampio e nuovo dissenso. Non possono essere davvero contenti i sindaci, con nuovi poteri ma senza i fondi per renderli effettivi, o i lavoratori, le cui buste paghe saranno ulteriormente penalizzate dalla mancanza di una strategia sui prezzi dei beni essenziali. Protestano i precari e i professori, i magistrati e gli avvocati, i pensionati e chi vive in case d’affitto; mentre in Capitanata, qui sul Gargano, ad esempio, subiamo il taglio dei fondi destinati alla riforestazione delle aree distrutte dal fuoco.
Ecco l’esito dell’azione miope di chi ha smantellato le iniziative equilibrate del Governo Prodi per puro spirito di contrapposizione ideologica. Di quella politica fiscale – conclude Campo – hanno salvato solo il taglio dell’ICI, avendo la capacità di trasformare anche questo intervento in un favore ai ricchi e in un danno per i Comuni”.
Tra le firme, anche quelle di Paolo Campo, segretario del PD di Capitanata, e Valentina Lucianetti, presidente dell’Assemblea provinciale del partito.
“Siamo qui, anche in pieno agosto, per sollecitare il risveglio democratico dei cittadini dalla sbornia berlusconiana – ha commentato Paolo Campo – Al netto della pubblicità, e di qualche intervento opportuno ma eccessivamente enfatizzato, i provvedimenti assunti dal Governo hanno provocato ampio e nuovo dissenso. Non possono essere davvero contenti i sindaci, con nuovi poteri ma senza i fondi per renderli effettivi, o i lavoratori, le cui buste paghe saranno ulteriormente penalizzate dalla mancanza di una strategia sui prezzi dei beni essenziali. Protestano i precari e i professori, i magistrati e gli avvocati, i pensionati e chi vive in case d’affitto; mentre in Capitanata, qui sul Gargano, ad esempio, subiamo il taglio dei fondi destinati alla riforestazione delle aree distrutte dal fuoco.
Ecco l’esito dell’azione miope di chi ha smantellato le iniziative equilibrate del Governo Prodi per puro spirito di contrapposizione ideologica. Di quella politica fiscale – conclude Campo – hanno salvato solo il taglio dell’ICI, avendo la capacità di trasformare anche questo intervento in un favore ai ricchi e in un danno per i Comuni”.
La raccolta di firme a sostegno della petizione Salva l’Italia proseguirà in occasione delle Feste Democratiche già in corso di svolgimento in diversi centri del foggiano. L’obiettivo è tagliare il traguardo delle 60.000 firme.
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