lunedì 18 febbraio 2008

Continua l’odissea del Piano del Parco del Gargano - Il PD denuncia le manovre dilatorie del presidente Gatta

Dopo anni di silenzio la giunta Gatta, “stimolata” dalle pesanti osservazioni del Ministero dell’Ambiente, ha riesumato il Piano Socio Economico del Parco (che dal 2005 giaceva nei cassetti del presidente Giandiego Gatta) indicendo una riunione della Comunità del Parco. Tuttavia, la formulazione dell'ordine del giorno, che riporta genericamente il termine “discussione”, fa pensare che da parte del Presidente del Parco e del Presidente della Comunità del Parco non vi sia alcuna intenzione di procedere all'approvazione della proposta definitiva di Piano presentata all’Ente Parco. Intanto, la mancanza del Piano stesso rende debole e aleatoria qualsiasi azione tesa alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo di nuovi opportunità di lavoro.
L’irresponsabilità di aver bloccato qualsiasi discussione e decisione sul Piano del Parco, addebitabile alla gestione del presidente Gatta, si misura anche sul piano delle nuove sfide legate alla programmazione strategica e alla successiva gestione dei POR 2007-2013: l’assenza del Piano Socio Economico renderà estremamente problematico affrontare scelte senza aver prima individuato le priorità di tutela e le opportunità di valorizzazione delle risorse ambientali.
L’azione intrapresa oggi dal presidente Gatta, appare più come una furbata tesa a interrompere la procedura per il commissariamento dell'Ente, in parte legata proprio alla mancata approvazione del piano del Parco e del piano economico sociale, utilizzando una burocratica convocazione per discutere e non certamente approvare quel Piano nascosto da per ben tre anni dalla sua consegna ufficiale.
Ancora una volta, ci troveremo di fronte ad un maldestro tentativo di sviare le responsabilità personali del presidente Gatta rispetto ai suoi palesi fallimenti, che hanno appannato l’immagine del Parco e ridimensionato le prospettive dello sviluppo sostenibile nell’area Garganica.
Auspichiamo, pertanto, una rapida soluzione di questa vicenda e sfidiamo il presidente Gatta ad approvare il Piano del Parco su cui lo stesso non ha mai sollevato osservazioni.
Occorre chiudere questa fase negativa per il Parco, non solo attraverso il commissariamento, resosi necessario per l’assenza di governo della tutela e valorizzazione del territorio, ma soprattutto attraverso un nuovo protagonismo delle amministrazioni locali, delle categorie produttive del mondo agro-industriale, artigianale, turistico, delle associazioni ambientaliste e del mondo della ricerca e della cultura che punti a rimettere al centro dell'iniziativa politico-amministrativa del Gargano e del suo Ente Parco la promozione dello sviluppo sostenibile.

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