Anche a Foggia l’impronta di Walter Veltroni nella costruzione del Partito Democratico è nel segno dell’Università. Sarà, infatti, il professor Maurizio Ricci (nella foto) a coordinare e a raccogliere le adesioni al Comitato per la candidatura di Walter Veltroni alla segreteria nazionale del Pd. Una scelta che fa eco a quella del coordinamento del Comitato pugliese per “Walter Veltroni segretario del Partito Democratico”, affidato lo scorso 2 agosto al Rettore del Politecnico di Bari, Salvatore Marzano.
Il Comitato “Foggia per Veltroni“ ha adottato la formula aperta per le adesioni: Ricci sarà così “terminale“ delle adesioni provenienti da tutta la cittadinanza.
Maurizio Ricci è professore ordinario di Diritto del lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Foggia, dove insegna anche Relazioni industriali, e ha dedicato parte importante della sua ricerca scientifica all’innovazione delle politiche pubbliche per l’occupazione.
Oltre ad aver coordinato il commento della disciplina giuridica sul mercato del lavoro nella cosiddetta legge Biagi, in precedenza ha diretto, tra l’altro, la ricerca relativa ai mutamenti nelle relazioni industriali in Puglia, i cui risultati sono stati pubblicati nel volume “Le relazioni di lavoro nelle aree meridionali. Omogeneità e differenze”, curato da Tiziano Treu, Ministro del Lavoro nel Governo di Lamberto Dini e nel primo Governo di Romano Prodi, e attuale Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Ricci sta portando le sue competenze anche dentro le politiche delle istituzioni locali, come consulente giuridico dell’Unione Regionale delle Province Pugliesi con la responsabilità dell’area “Politiche attive del lavoro, formazione professionale, immigrazione e sicurezza”, ma anche come riferimento per il complesso processo di riforma che sta attraversando, in provincia di Foggia, i Servizi per l’impiego, gli ex Uffici di Collocamento.
Si è già impegnato per battaglie pubbliche: l’ultima risale all’anno scorso, da presidente del Comitato “Salviamo la Costituzione” per il No al referendum del 25-26 giugno 2006, che, in Capitanata ha toccato il 74,4% rispetto al 61,7% nazionale.
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