Con Veltroni Ambiente, Innovazione, Lavoro
Il partito di chi vuole bene all’Italia e crede nel suo futuro.
Il partito dell'interesse generale, della coesione sociale, dello sviluppo sostenibile.
Il partito delle città e dei territori decisi a coltivare le loro diverse vocazioni ma orgogliosi del loro essere italiani e consapevoli che questa comune appartenenza, come quella più ampia alla casa europea, sono un patrimonio irrinunciabile e un insostituibile valore aggiunto, nonché la base di un moderno federalismo solidale.
Il partito della presa di coscienza che neutralizzare i cambiamenti climatici è la prima missione di un moderno e credibile riformismo.
Il partito dell’ambiente, dell’innovazione, della qualità italiana.
Questo deve essere per noi il partito democratico.
Vogliamo un partito che restituisca senso e dignità alla politica, oggi troppo spesso ridotta alla difesa di rendite, privilegi, egoismi corporativi. Vogliamo un partito che guardi al merito e al talento delle persone, alla sicurezza delle cittadine e dei cittadini e ai diritti di cittadinanza, ai doveri di ognuno verso la comunità di cui è parte, come alle basi più solide su cui lavorare per il bene dell’Italia e degli italiani, su cui fondare un patto rinnovato tra le generazioni presenti e un impegno di responsabilità verso quelle future, su cui garantire più giustizia sociale e migliori condizioni perché possano affermarsi l’intelligenza e il sapere anche dei cittadini socialmente più svantaggiati.
Vogliamo un partito composto e guidato da molti ragazzi e ragazze: non un partito che parli ai giovani, ma un partito dove parlino, e contino, i giovani. Un partito che sappia ascoltare la voce di generazioni che già partecipano all’economia, alla informazione e alla democrazia attraverso la Rete. Generazioni alle quali è necessario garantire un sistema di regole per accrescere l’autonomia, contrastare le forme di precarizzazione nel lavoro e di insicurezza nella vita, promuovere i talenti e la creatività.
Con Walter Veltroni, vogliamo un partito di valori, ma di valori radicati nei bisogni e nelle speranze del presente, liberati dalle gabbie ideologiche del passato. Vogliamo un partito che realizzi, certo, l’unione tra le grandi tradizioni riformiste del Novecento – il socialismo, il cattolicesimo democratico e sociale, la cultura dei diritti individuali e collettivi di libertà -, ma che non si fermi a questo.
“Il futuro non è più quello di una volta”, ha scritto un giovane su un muro bianco della metropolitana di Milano. Così, vogliamo un partito che sappia e che si occupi di ambiente. L'ambiente problema drammatico, su scala globale con i mutamenti climatici, con l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, con la dissipazione delle risorse naturali, e su scala italiana con emergenze ormai incancrenite dall'abusivismo edilizio al "far-west" dei rifiuti in buona parte del Sud. L’ambiente che per essere salvaguardato nella sua integrità e qualità chiede che il criterio della sostenibilità guidi le scelte di fondo in tema di energia, di gestione delle risorse idriche, di infrastrutture. Ma l'ambiente, anche, ingrediente e simbolo di un benessere più completo e più autentico e di uno sviluppo veramente sostenibile, che valorizzi le nostre risorse più preziose, tutte largamente immateriali e perciò ecologiche: prima di tutto la conoscenza, il sapere scientifico e tecnologico, la creatività applicata al lavoro e all’impresa, la scuola, l’università, i centri di ricerca: insomma il capitale umano, ricchezza economica impareggiabile e anche inesauribile risorsa di civiltà, di libertà, di responsabilità; e poi il paesaggio, la cultura, e le mille economie territoriali volano di quel modello del "made in Italy" il cui successo cresce in tutto il mondo ed è la nostra principale carta vincente nell'era della globalizzazione. Vogliamo un partito che declini la parola qualità: qualità dell’ambiente, qualità delle produzioni, qualità del lavoro. Un lavoro ricco di sapere e di autonomia creativa in grado di restituire alla persona che lavora quegli spazi di libertà che sono indispensabili per la sua autorealizzazione.
Qualità, conoscenza, sostenibilità sono anche le fondamenta di un cammino generale di progresso. Così per l’economia, che secondo l’ispirazione che è stata per primo di Jacques Delors, solo collegando tra loro un investimento prioritario su sapere e conoscenza, la difesa e la valorizzazione della coesione sociale, la tutela degli equilibri ambientali, può dare uno sviluppo durevole e desiderabile. Così per il lavoro: come detto, soltanto un lavoro ricco di sapere e di autonomia creativa può pienamente affermarsi come principio costitutivo della cittadinanza, e restituire a chi lavora quegli spazi di libertà che sono indispensabili per l’autorealizzazione. Così per lo Stato sociale, che a partire dal superamento di una visione puramente redistributiva, risarcitoria delle miserie e delle sconfitte, deve proporsi come traguardo le pari opportunità delle persone, la libertà di ognuno di scegliere il proprio destino.
Occorre per tutto questo promuovere una nuova idea di interesse pubblico, che esalti la responsabilità, l’iniziativa delle persone, la cultura della sussidiarietà e della cittadinanza attiva, anche attraverso lo sviluppo del Terzo settore e dell’economia sociale. E occorre promuovere un rinnovato protagonismo di quanti ogni giorno già s’impegnano su queste stesse sfide nelle scuole, nelle imprese, nelle università, nei territori, nei Nord e nei Sud del paese, nei luoghi del lavoro e della vita. Portare queste storie e queste esperienze nel Partito democratico è una condizione determinante per la riuscita del nostro progetto politico.
Questa è la nostra idea di partito democratico, che vogliamo far vivere già nel profilo e nella composizione delle nostre liste a sostegno di Walter Veltroni: liste di donne, di uomini, di ragazze, di ragazzi, innamorati della buona politica. Di una politica, come scriveva mezzo secolo fa Hannah Arendt, che per essere degna del suo nome ha bisogno di un “cuore intelligente”.
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