Tra 22 giorni compirà 83 anni ed è il più noto giornalista televisivo italiano, come sottolineò Edmondo Berseli ritenendo una «tautologia» la laurea honoris causa conferitagli, il 26 marzo di quest’anno, dall'Università di Roma Tor Vergata in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo. Il nome di Sergio Zavoli (foto a destra) è indissolubilmente legato a quella che è ritenuta la più penetrante inchiesta televisiva mai realizzata in Italia: le 18 puntate de “La Notte della Repubblica” trasmesse nel 1989 dalla RAI. Vicino al Partito Socialista Italiano, dal 1980 al 1986 Zavoli è stato presidente della RAI. Dopo il reportage “Nostra padrona televisione” (1994) entrò in politica con i Democratici di Sinistra, con cui fu eletto senatore nel 2001 e nel 2006. Ma non si era mai iscritto a un partito politico. Fino a oggi quando ha inviato al segretario dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino (foto a sinistra) questa lettera.
Caro Piero,
la scelta con cui, alla vigilia delle ultime elezioni, hai voluto che fossi io, senatore dell’Ulivo, ad aprire la lista dei Ds nella mia Regione, l’Emilia Romagna, è stata una testimonianza non solo amichevole, ma anche e soprattutto politica.
Con una decisione insolita nel costume del partito, cioè intendendo esprimere, con quella indicazione, una volontà che superasse l’aspetto pur significativo della militanza, e nondimeno privilegiando il suo carattere fiduciario, mi hai dato una franca prova umana, civile, ideale.
Ora che il partito dei Ds, in virtù della nascita del Pd, è prossimo a confluirvi con tutta la sua storia e la sua identità - e molto lo si deve, voglio dirlo, all’impulso intelligente e generoso della tua azione politica - sento di esserti in debito di una consonanza altrettanto franca chiedendo di farne parte a pieno titolo, perché resti un segno della mia sia pur breve presenza nella vostra casa.
Più d’una circostanza, in questo frangente, assume per me un valore simbolico: mi riferisco al ricordo di quando, con Veltroni alla direzione de «l’Unità», scrissi per il giornale, allora del Pds, una serie di articoli in cui - con le mie poche forze, ma incoraggiato da Walter - vagheggiavo una “unione” che già allora mi affiliava, idealmente, a una nuova comunità di centro-sinistra in cui poter trovare un’idealità comune, nel segno di un progetto democratico e riformista capace di mettere e di tenere insieme forze animate da culture diverse, ma da una condivisa prospettiva politica.
Non è dunque solo sentimentale la mia scelta di partecipare, fin dai suoi primi passi, a un cammino ormai inarrestabile, che si annuncia provvido per le sorti del nostro Paese. Un rinnovato, affettuoso, augurale saluto,
Sergio Zavoli
La risposta di Fassino
Caro Sergio,
è con vera gioia che accolgo la tua scelta di aderire ai Ds proprio alla vigilia della nascita del Partito Democratico.
Hai voluto così rendere evidente il ruolo decisivo che i Democratici di Sinistra hanno avuto - dopo la sconfitta del centrosinistra del 2001 - prima nella ricostruzione dell’Ulivo, come casa comune dei riformisti, e oggi nella fondazione del Partito Democratico.
Te ne sono e te ne siamo tutti particolarmente grati, tanto più perché non manca chi - cavalcando strumentalmente l’onda dell’antipolitica - tenta di rappresentare il Partito Democratico come negazione di tutto ciò che è esistito prima di esso. Rappresentazione sciocca e infondata, perché basterebbe volgere lo sguardo a questi anni per constatare facilmente che senza la passione, la generosità, l’intelligenza e la forza di centinaia di migliaia di donne e uomini impegnati nei partiti - e in particolare nei Democratici di Sinistra - il Partito Democratico non avrebbe mai visto la luce.
Tu, d’altra parte, camminando ogni giorno con noi, sei stato testimone e protagonista di questo straordinario sforzo collettivo che oggi è prossimo all'approdo. Con il Partito Democratico inizia una nuova stagione per la sinistra, per la democrazia italiana, per il nostro Paese.
Nel viverla, con immutata passione e convinzione, saremo ancora una volta insieme. Per questo, caro Sergio, ti ringrazio per quanto ci hai dato e il tanto ancora che ci vorrai dare.
Un forte abbraccio, con amicizia
Piero Fassino
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento