“L’Amministrazione provinciale ha il dovere, istituzionale e sociale, di intervenire al fianco dei Piccoli Comuni in cui gli istituti scolastici saranno tagliati dalla mannaia imbracciata da Tremonti e Gelmini, complici i deputati e i senatori del PdL eletti in Capitanata”. Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale, Antonio Prencipe, ribadisce così la contrarietà alla riforma della scuola – “approvata per decreto e ponendo la fiducia per cancellare il confronto democratico” – e sollecita la Provincia ad assumere “un ruolo positivo e operativo in favore del territorio”.
“Il fatto che l’Amministrazione provinciale non abbia specifiche competenze in materia di programmazione scolastica – continua Prencipe – non esonera la Giunta Pepe e la maggioranza di centrodestra ad assumere la responsabilità di cooperare alla gestione dell’oggettivo problema provocato dal taglio e dall’accorpamento degli istituti scolastici”.
Gli uffici della Regione Puglia hanno verificato che in Capitanata dovranno essere cancellate 3 scuole, mentre per altre 52 si dovrà provvedere all’accorpamento. A soffrirne di più saranno gli alunni e le famiglie che vivono in una decina di Piccoli Comuni del Preappennino e del Gargano, ai quali “sarà negata la possibilità di frequentare una materna – sottolinea il capogruppo del Partito Democratico – e sarà imposto il sacrificio di viaggiare anche per decine di chilometri pur di frequentare la scuola dell’obbligo. Negare l’esistenza di problemi e disagi è miope sotto il profilo politico e, ancora di più, culturale: nessun genitore può essere felice di sapere che il proprio figlio di 5 o 6 anni è in una scuola distante 20 chilometri; nessuno potrà meravigliarsi di fronte all’impennata dell’evasione scolastica in aree già povere e marginali”.
Per tutte queste ragioni, è la proposta del PD, “sollecitiamo l’Amministrazione provinciale a concertare con la Regione Puglia misure straordinarie in favore dei Piccoli Comuni, ipotizzando la costituzione di un fondo per il trasporto scolastico dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo e per la salvaguardia delle scuole materne. Per parte nostra, pur consapevoli di essere in minoranza in Consiglio provinciale, continuiamo a formulare proposte di governo – conclude Antonio Prencipe – anche assumendoci l’onere di lavorare al posto di chi le elezioni le ha vinte ma non sa cosa fare per affrontare e risolvere i problemi della comunità”.
“Il fatto che l’Amministrazione provinciale non abbia specifiche competenze in materia di programmazione scolastica – continua Prencipe – non esonera la Giunta Pepe e la maggioranza di centrodestra ad assumere la responsabilità di cooperare alla gestione dell’oggettivo problema provocato dal taglio e dall’accorpamento degli istituti scolastici”.
Gli uffici della Regione Puglia hanno verificato che in Capitanata dovranno essere cancellate 3 scuole, mentre per altre 52 si dovrà provvedere all’accorpamento. A soffrirne di più saranno gli alunni e le famiglie che vivono in una decina di Piccoli Comuni del Preappennino e del Gargano, ai quali “sarà negata la possibilità di frequentare una materna – sottolinea il capogruppo del Partito Democratico – e sarà imposto il sacrificio di viaggiare anche per decine di chilometri pur di frequentare la scuola dell’obbligo. Negare l’esistenza di problemi e disagi è miope sotto il profilo politico e, ancora di più, culturale: nessun genitore può essere felice di sapere che il proprio figlio di 5 o 6 anni è in una scuola distante 20 chilometri; nessuno potrà meravigliarsi di fronte all’impennata dell’evasione scolastica in aree già povere e marginali”.
Per tutte queste ragioni, è la proposta del PD, “sollecitiamo l’Amministrazione provinciale a concertare con la Regione Puglia misure straordinarie in favore dei Piccoli Comuni, ipotizzando la costituzione di un fondo per il trasporto scolastico dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo e per la salvaguardia delle scuole materne. Per parte nostra, pur consapevoli di essere in minoranza in Consiglio provinciale, continuiamo a formulare proposte di governo – conclude Antonio Prencipe – anche assumendoci l’onere di lavorare al posto di chi le elezioni le ha vinte ma non sa cosa fare per affrontare e risolvere i problemi della comunità”.
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