lunedì 25 agosto 2008

Prencipe: “Localismo causa dell’emergenza idrica e fattore inquinante della pianificazione strategica”

“Ora che il sindaco di Carlantino, Vito Guerrera, è chiamato ad affrontare l’emergenza idrica nella qualità di assessore provinciale ai Lavori pubblici potrà sperimentare di persona l’effetto deleterio dei localismi addirittura sulla garanzia dell’erogazione di servizi essenziali qual è la fornitura di acqua potabile nelle case dei foggiani”. Lo afferma Antonio Prencipe, capogruppo del PD a Palazzo Dogana, commentando le recenti notizie sul rallentamento dell’iter per la realizzazione della diga di Piano dei Limiti e la possibilità di un ritorno al razionamento delle forniture idriche per usi civili.
“Le decisioni fondamentali in materia di gestione delle acque è opportuno assumerle quando non si è sul baratro dell’emergenza – continua Prencipe – Esattamente il contrario di quanto si è fatto in Capitanata, dove 3 sindaci hanno bloccato la necessaria ed opportuna concertazione istituzionale negli ultimi 4 anni; salvo poi scoprire, una volta arrivati a Palazzo Dogana, che l’accordo poteva essere sottoscritto in tempi brevissimi.
Nessuno ha mai dubitato della legittimità delle richieste avanzate dai rappresentanti delle comunità che dovranno ospitare l’invaso di Piano dei Limiti – continua il capogruppo del PD – in molti abbiamo sollevato più di una perplessità sulla evidente carenza di visione strategica e sulla conseguente volontà di partecipare ad un progetto di interesse comune. Ora che l’invaso di Occhito è drammaticamente a secco non possiamo fare altro che recriminare sul tempo perso e sulla presunta scarsa volontà dei sindaci molisani a sottoscrivere l’accordo per la seconda diga: tutte scene di un film già visto.
Oltre a sollecitare un intervento più incisivo della Provincia di Foggia e della Regione Puglia sulle istituzioni molisane – conclude Antonio Prencipe – mi auguro che questa vicenda insegni qualcosa a chi sta provando a far prevalere la stessa logica localistica e la stessa politica dei veti incrociati a danno della pianificazione strategica di area vasta: in gioco c’è il futuro della Capitanata nei prossimi 20 anni e nessuno può permettersi di ipotecare il futuro dei nostri figli per effimeri tornaconti elettorali”.

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