L’appuntamento è per oggi, per tre ore, nella Sala Tridente del Palazzo del Mezzogiorno alla Fiera del Levante di Bari. A partire dalle 10, Walter Veltroni affronta gli elementi di politica internazionale con cui connotare il nascente Partito Democratico. Al suo fianco Dario Franceschini, esponente della Margherita al quale Veltroni ha legato la sua candidatura alla segreteria nazionale del PD, e il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema.
Nei giorni scorsi, Veltroni ha inviato una lettera a tutti i Comitati provinciali per segnalare l’appuntamento. «Cara amica, caro amico, dar vita ad un partito nuovo, il PD, è il progetto che ci vede impegnati e che avrà nel prossimo 14 ottobre il suo momento fondante –ha scritto-. Sarà una grande forza riformista che dovrà misurarsi con i profondi cambiamenti che hanno segnato la comunità internazionale in questo inizio di secondo millennio.
Per riflettere sulle sfide di un mondo globale e sempre più interdipendente e sulle risposte innovative che la nostra politica sarà chiamata a dare, abbiamo deciso insieme a Dario Franceschini di effettuare una tappa di approfondimento il prossimo 3 ottobre a Bari».
Ieri, invece, in un lungo articolo apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno, Veltroni ha spiegato più diffusamente perché la Puglia, perché il Mediterraneo.
«Il Mediterraneo –scrive il sindaco di Roma- è oggi, fuori da ogni retorica, una chiave di lettura per capire le sfide politiche, economiche e culturali che attendono l’Italia, poiché gli straordinari fatti che qui stanno accadendo ci offrono un’occasione storica per far diventare questo mare il nuovo hub mondiale del secolo e l’Italia il perno e il centro di questo nuovo equilibrio. Il mare nostrum - come lo chiamavano i romani - è il più grande mare "chiuso" del mondo: 2,5 milioni di kmq, poco meno dell’1% delle acque del pianeta sulle quali però passa il 15% dei traffici marittimi globali, grazie alla rinata centralità di Suez e alla crescita impetuosa delle economie orientali. Vi si affacciano ventitre Paesi con una popolazione di circa 430 milioni di persone, un numero che si è triplicato in meno di un secolo e, nonostante le crisi in Iraq, Libano e Palestina, il Pil di questa regione cresce nel 2007 ad una media del 6,3%, il tasso più elevato degli ultimi dieci anni, pur con disparità enormi; sui 4.000 miliardi di dollari di ricchezza prodotta, la quota dei cinque Paesi dell’Unione Europea è oltre il 90%, con un differenziale procapite da 1 a 30 fra il Paese più ricco e quello più povero.
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