
Nei giorni scorsi, Veltroni ha inviato una lettera a tutti i Comitati provinciali per segnalare l’appuntamento. «Cara amica, caro amico, dar vita ad un partito nuovo, il PD, è il progetto che ci vede impegnati e che avrà nel prossimo 14 ottobre il suo momento fondante –ha scritto-. Sarà una grande forza riformista che dovrà misurarsi con i profondi cambiamenti che hanno segnato la comunità internazionale in questo inizio di secondo millennio.
Per riflettere sulle sfide di un mondo globale e sempre più interdipendente e sulle risposte innovative che la nostra politica sarà chiamata a dare, abbiamo deciso insieme a Dario Franceschini di effettuare una tappa di approfondimento il prossimo 3 ottobre a Bari».
Ieri, invece, in un lungo articolo apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno, Veltroni ha spiegato più diffusamente perché la Puglia, perché il Mediterraneo.
«Il Mediterraneo –scrive il sindaco di Roma- è oggi, fuori da ogni retorica, una chiave di lettura per capire le sfide politiche, economiche e culturali che attendono l’Italia, poiché gli straordinari fatti che qui stanno accadendo ci offrono un’occasione storica per far diventare questo mare il nuovo hub mondiale del secolo e l’Italia il perno e il centro di questo nuovo equilibrio. Il mare nostrum - come lo chiamavano i romani - è il più grande mare "chiuso" del mondo: 2,5 milioni di kmq, poco meno dell’1% delle acque del pianeta sulle quali però passa il 15% dei traffici marittimi globali, grazie alla rinata centralità di Suez e alla crescita impetuosa delle economie orientali. Vi si affacciano ventitre Paesi con una popolazione di circa 430 milioni di persone, un numero che si è triplicato in meno di un secolo e, nonostante le crisi in Iraq, Libano e Palestina, il Pil di questa regione cresce nel 2007 ad una media del 6,3%, il tasso più elevato degli ultimi dieci anni, pur con disparità enormi; sui 4.000 miliardi di dollari di ricchezza prodotta, la quota dei cinque Paesi dell’Unione Europea è oltre il 90%, con un differenziale procapite da 1 a 30 fra il Paese più ricco e quello più povero.
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