
«Credo che in Puglia il Pd sia nato qualche anno fa, con le candidature in alcune amministrazioni di personalità della società civile, come alle Province di Lecce e Foggia, con Pellegrino e Stallone, e come è successo con la mia elezione a sindaco di Bari –prosegue Emiliano-. Una vicenda ormai leggendaria, perché in una sola tornata elettorale il 36% dell’elettorato barese si è spostato da destra a sinistra, mettendo le premesse perché vincesse anche Vendola alla Regione».
Il sindaco di Bari è prudente circa le previsioni sulla partecipazione al voto del 14 ottobre: «Non possiamo fare paragoni con le precedenti primarie per il candidato alla Regione, quando parteciò tutta l’Unione –dice Emiliano-. Qui andranno a votare tendenzialmente gli esponenti di Ds e Margherita, che commati credo non superino il 30% dell’elettorato pugliese. Naturalmente non ci aspettiamo che tutti gli elettori dei due partiti vadano a votare».
Spazio anche a una riflessione sulle liste bloccate delle primarie, che hanno fatto paragonare il sistema elettorale per le assemblee costituenti del Pd, al “porcellum” berlusconiano. «Non confondiamo, sono due cose diverse –spiega Emiliano-. Per noi le liste bloccate servono per garantire l’elezione delle donne e soprattutto a garantire dai singoli soggetti che possedendo un pacchetto di voti poi pretendono di influenzare tutti».
1 commento:
malgrado le note positive espresse sulle liste bloccate preparate per il prossimo quattordici ottobre, io non sono un estimatore di questo metodo con il quale si è desiderato avversare i portatori di pacchi di voti, ma con questo metodo ci siamo trovati, per alcune località, capi lista non sempre all'apice di comuni gradimenti.
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