venerdì 14 settembre 2007

Presentato il Manifesto del Comitato “Foggia per Veltroni”

Presentato stamattina il Comitato “Foggia per Veltroni” e il documento-manifesto a sostegno della candidatura di Walter Veltroni alla segreteria nazionale e di quella di Michele Emiliano alla segreteria regionale del Partito Democratico.
A trenta giorni dal voto delle primarie, il Comitato “Foggia per Veltroni” già fa la sintesi di sei, intense settimane di appelli e appuntamenti che hanno interessato le diverse anime che convergono sulla candidatura di Walter Veltroni alla segreteria del Partito Democratico.
In testa c’è proprio la cosiddetta società civile, un esponente della quale, il professor Maurizio Ricci, è stato chiamato a presiedere il Comitato “Foggia per Veltroni” e a raccogliere le adesioni. Ma anche Potito Salatto, imprenditore della sanità privata ed editore televisivo, impegnato in un’esperienza da assessore comunale alla Cultura, o Nunzio Caccavo, giovane imprenditore convinto dalla svolta rappresentata dal Partito Democratico.
«Quello che considero l’obiettivo più ambizioso del Partito Democratico -ha detto Ricci- è l’apertura ai contributi e alle istanze della società civile, del mondo delle donne, delle professioni, dell’impresa».
«Non provengo da una storia di militanza politica, ma ho scelto di stare nel centrosinistra, con il mio bagaglio di idee e di proposte -gli ha fatto eco Potito Salatto-. Agli imprenditori come me, specie quelli del Sud, dico che il mondo dell’impresa non deve avere paura di schierarsi né percepire la politica come qualcosa di ostile. Partecipazione è la parola chiave. Chi investe e fa impresa rappresenta un pezzo importante della classe dirigente del Paese, che ha il diritto ma anche il dovere di mettere in campo idee e proposte».
Ci sono i cattolici che si riconoscono nel Manifesto di Assisi voluto da Beppe Fioroni, rappresentati da Antonio Paglia ma anche da Antonio Lapollo e Rosa Cicolella. I “coraggiosi” di Francesco Rutelli che, in Gaetano Cusenza, hanno trovato la leadership del Gargano e che, nel capoluogo, si catalizzano attorno a Franco Petruzzelli e Mariano Rauseo. Ci sono gli “amministratori”, rappresentati al vertice dal sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, dall’assessore Italo Pontone, da Paolo Terenzio o dalla presidente del Consiglio comunale di Manfredonia, Anna Rita Prencipe.
Ci sono i Socialisti autonomisti, presenti con Nino Abate. Ma anche la sinistra fino a ieri perplessa, circa la scelta del Partito Democratico, rappresentata dal “padre storico”, l’ex senatore Angelo Rossi. E poi il mondo sindacale, con Mary Manocchio. Intellettuali come il direttore della Biblioteca provinciale, Franco Mercurio.
E i Democratici di Sinistra che, con il segretario provinciale Sabino Colangelo, hanno già fatto le scelte che oggi si chiedono al partito nuovo: i giovani come Raffaele Piemontese, Alfonso De Pellegrino, Gianluca Ruotolo; le donne come la senatrice Colomba Mongiello, l’assessore regionale Elena Gentile, Rita Chinni, Anna Caruso; gli uomini del governo come Matteo Valentino, Costantino Squeo, Antonello Summa, Angelo Castelluccio, Angelo Colangione, Pasquale Dell’Aquila, Antonio Cera.
Ma l’elenco dei presenti, stamattina, nella sede del Comitato provinciale “14 Ottobre” sarebbe lungo. Ricci ha voluto sottolineare «una grandissima qualità» che spicca in Veltroni: «Quella di saper parlare anche ai cittadini che non fanno parte del Partito Democratico e così attrarre consensi che arrivano da ogni parte».
Spazio poi al documento-manifesto, tutto tagliato sulle parole d’ordine della candidatura Veltroni e su quelle emergenti dalla campagna d’ascolto attivata dai Ds e dalla Margherita, in particolare.
Eccolo.

“Foggia per Veltroni”

Progettare il nostro futuro, riscoprendo i valori di una grande provincia, frontiera tra la Puglia e le altre regioni del Mezzogiorno, con una storia ricca e un presente di enormi potenzialità da impiegare concretamente a beneficio della collettività. Parlare la nostra lingua del Sud, parlare italiano ed europeo riconquistando le attitudini del rischio e della solidarietà con cui le comunità della Capitanata si sono costruite, non lasciando mai solo nessuno.

Il Partito Democratico è il frutto giovane di una tradizione antica di lotte sociali, di laboriosità, di intelligenza e di cultura. Qualità che devono essere riportate dentro il futuro di questa terra, guardando al mondo e vivendo le città, le campagne, le montagne e il mare della provincia di Foggia. La provincia che ha fatto propria la lezione di Giuseppe Di Vittorio e Aldo Moro, per cui la crescita economica e l’equa ripartizione della ricchezza non sono obiettivi in conflitto.

La proposta di Walter Veltroni per un’Italia unita, moderna e giusta, per un’Italia nuova, è una cornice di straordinarie opportunità per una Capitanata alla ricerca di una nuova identità. Innovazione, talento, merito e pari opportunità sono i valori fondanti del partito nuovo da coniugarsi con quelli di giustizia sociale e di difesa dei diritti umani e civili.

Il 14 ottobre comincia un cammino storico: il Partito Democratico rappresenta l’unione di culture e forze riformiste del paese, superando la parzialità e l’insufficienza di ognuna di esse. Il Partito democratico nasce aperto, si fonda attorno a idee e progetti proposti da singole persone, associazioni e gruppi, comitati e movimenti. Assieme formano un nuovo partito e ne decidono organi dirigenti e leader nazionale. Questa forma nuova della politica è appena abbozzata con le primarie del 14 ottobre. Da allora in avanti i modi della partecipazione popolare al Partito Democratico saranno nelle nostre mani.

Partecipare da subito serve. Serve per una politica pura. Serve a guardarsi in faccia...

...Donne e uomini che riannodano il filo spezzato di un presente per i figli migliore di quello che vivevano i padri.

...Donne e uomini che riconoscono innanzi tutto la lotta alla disoccupazione e alla precarietà, le pari opportunità con la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di non lavoro, quali strumenti vitali per diffondere benessere, mettere assieme risorse materiali e umane, assicurare opportunità di progresso, consolidare i beni per comprare una casa, assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

...Donne e uomini che riprendono la loro tradizione legata alla terra immettendo le proprie energie nella moderna economia agricola e agro-alimentare, dove produrre qualità degli alimenti, fare ricerca, sperimentare l’innovazione, organizzare servizi nuovi, intrecciare commerci e relazioni con il Mediterraneo e il mondo, stabilendo un rapporto equilibrato tra città e campagna.

...Donne e uomini che vedono quanto siano ricchi la terra, l’aria, il mare della provincia di Foggia; quanto importante sia vivere le città, avere servizi moderni, fare viaggiare persone e merci senza consumare il patrimonio ambientale: anzi, ponendo proprio l’ambiente quale uno degli elementi essenziali per un maggiore sviluppo socio-economico.

...Donne e uomini che avvertono la funzione essenziale dell’innovazione tecnologica, fondamentale per lo sviluppo del territorio, anche al fine di accorciare le distanze tra le comunità, comprese le più piccole, della Capitanata; attrarre e trattenere investimenti sulle produzioni nuove anche con un deciso potenziamento delle infrastrutture; allargare il circuito della partecipazione al governo delle comunità.

...Donne e uomini che vogliono città sicure e solidali, dove i più deboli non siano lasciati soli o esposti alla criminalità. Dove la tutela della legalità, da coniugarsi saldamente con la solidarietà sociale, sia un valore considerato basilare per fare impresa liberamente, garantendo a quest’ultima le condizioni di sviluppo, a partire da una revisione dell’attuale sistema fiscale, e vivere senza paura i momenti della vita collettiva.

...Donne e uomini che vivono la loro gioventù come un’opportunità in più: per viaggiare, per conoscere nuove cose, per decidere.

Progettare il futuro
Il Partito Democratico della provincia di Foggia intende essere il partito della comune cittadinanza europea. Sapere che i prossimi dieci anni sono decisivi per un Sud al quale è stato destinato l’85 per cento delle risorse nazionali partendo da un presupposto: lo sviluppo del Sud è imprescindibile per lo sviluppo dell’Italia.
Sapere che, nel presente e nel futuro della sfida richiestaci dall’Unione Europea, va elevata al massimo il grado di responsabilità con il quale governiamo e facciamo politica.
La coesione sociale e la qualità della vita urbana sono una grande missione per la provincia di Foggia esattamente come per tutta l’Unione Europea.
Il salto di qualità deve essere allo stesso tempo economico, politico e soprattutto culturale e di mentalità. La grande missione del Partito Democratico è alimentare una cultura dello stare insieme nuova rispetto al piangersi addosso e al dare sempre la colpa agli altri.
In questo senso, la voglia di protagonismo delle nuove generazioni è già una grande risorsa per la nostra provincia e per il nascente Partito Democratico.
Se il partito nuovo entrerà in sintonia con i meriti e i bisogni, noi avremo allargato le basi della no-stra democrazia, moltiplicato le opportunità, diffuso benessere e garantito equità.

Lavoro
La Capitanata deve investire nel futuro e nelle sue giovani generazioni, spesso emarginate ed escluse dal mondo del lavoro e delle professioni, private così dal diritto di farsi una famiglia. I vecchi corporativismi mortificano il merito. Le nuove generazioni migliorano normalmente le condizioni della loro vita rispetto a quelle precedenti. Oggi, invece, i giovani hanno un futuro incerto.
Il Partito Democratico deve fondarsi sul valore del lavoro, fondamentale per il progresso economico-sociale e strumento di coesione sociale, ancora di più al sud, caratterizzato da una maggiore presenza di lavoro nero e precario; deve valorizzare non solo il lavoro dipendente regolare, ma tutti i lavori, nelle differenti forme ed espressioni. Sviluppo e buona occupazione devono essere strettamente connessi. Occorre riconoscere le professionalità, la creatività del lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori sapendo che professionalità e creatività sono intimamente connesse al rischio d’impresa. Oggi, perciò, è sul patto lavoro-impresa che deve reggersi la sfida per una flessibilità contrattata, che non si traduca mai in precarietà.

Lo sviluppo economico
Il Partito Democratico deve cogliere il frutto più maturo delle politiche di sviluppo elaborate dal centrosinistra in questo ultimo triennio. Nella provincia riconosciuta come grande distretto regionale dell’agro-alimentare, abbiamo già sperimentato le positività della nascita di esperienze di ricerca, di valorizzazione dei prodotti tipici della Capitanata: è recente la decisione di istituire a Foggia l’Autorità nazionale per la sicurezza alimentare.
È il settore economico più avanzato, che in tutto il mondo conosce la crescita più impetuosa.
È il settore economico a più rilevante impatto nella qualità della vita delle persone, che richiede saperi e competenze legati alla tradizione secolare della nostra provincia congiunta alla ricerca u-niversitaria e all’innovazione.
È il settore dell’attività umana che ha conosciuto le più profonde trasformazioni: oggi l’agricoltura e la produzione degli alimenti con industria, sanità, ambiente, commercio, turismo.
Gli stessi insediamenti umani che hanno costruito l’identità della Capitanata hanno radici storiche che intrecciano il lavoro della terra e i servizi a esso connessi.
È un indirizzo di sviluppo che si apparenta allo sterminato giacimento archeologico e della Capita-nata: da Arpi ad Ascoli Satriano, da Herdonia a Salpi, da Montecorvino a Castel Fiorentino, da San Leonardo a Civitate, da Troia a Santa Maria di Pulsano a Lucera.

Infrastrutture
Ogni porzione della provincia di Foggia è protesa verso l’esterno. La principale opzione strategica per lo sviluppo economico e sociale riguarda le infrastrutture. Sono i “mezzi” attraverso cui intrecciare le relazioni tra le diverse comunità della Capitanata e con le province e le regioni confinanti. Il Partito Democratico deve saper interpretare le esigenze di questa “seconda modernizzazione” dentro cui è inserito l’intero Sud Italia. Occorre qualificare le scelte che si stanno elaborando negli uffici della Pianificazione strategica delle Amministrazioni provinciale, del Comune di Foggia, di Cerignola, di Manfredonia, di San Severo, di Lucera e del sistema delle comunità dei Monti Dauni e del Gargano. Sono scelte che determineranno il futuro di benessere delle donne e degli uomini della provincia di Foggia.

Infrastutture tecnologiche
Oltre alla rete infrastrutturale tradizionale, va attribuita priorità anche alla rete tecnologica. È, questa, una sfida democratica dato che i moderni mezzi della Informazione Tecnologica contribuisco-no a «rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese», come recita il secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione.
Le nuove tecnologie riducono le barriere della mobilità urbana, sviluppano organizzazioni e modalità del lavoro utili a liberare i tempi di vita per sviluppare la personalità degli individui verso altre in-clinazioni, abbassano i costi della formazione continua e del fare impresa.
Aprono la strada ai nuovi mestieri e professioni che si possono esercitare dove si sceglie di vivere restando in collegamento col mondo.
Rendono aperto e partecipato il grande flusso delle informazioni e della conoscenza. In una pro-vincia come quella di Foggia, le nuove tecnologie riducono i costi e le difficoltà della mobilità, pos-sono invertire la tendenza allo spopolamento delle comunità più piccole, incrementano il valore delle relazioni interregionali.

Il benessere delle donne e degli uomini
Nella Puglia della legge sui “servizi sociali per il benessere delle donne e degli uomini di Puglia” e delle “Politiche di genere e la conciliazione vita lavoro”, il Partito Democratico deve promuovere la creazione di un sistema di relazioni sociali nuovo, incidere sul coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città, promuovere l’uso del tempo per fini di solidarietà sociale.
Le città della Capitanata, a loro volta epicentro di sub-sistemi provinciali, devono tornare a essere luogo dove si concentrano risorse e servizi, agenzie del sapere e nuove professioni, dove le attività legate alla cultura e al tempo libero abbiano il loro spazio e assicurino le opportunità per liberare le energie più creative, siano lo spazio pubblico della convivenza solidale.

Pubbliche amministrazioni moderne
Le donne e gli uomini del Partito Democratico rappresentano una risorsa civile a cui attingere. Devono migliorare la capacità generale delle Amministrazioni pubbliche che operano nel campo delle politiche per lo sviluppo e della erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese. Devono battersi perché le pubbliche amministrazioni siano luoghi che attraggano competenze e che selezionano in base al merito, ponendosi effettivamente al servizio della collettività.

La legalità e la sicurezza
Nella provincia di Foggia, il Partito Democratico deve nascere sacralizzando il valore della legalità, legalità da coniugarsi con l’inclusione sociale e la solidarietà. Da anni, e ancor più negli ultimi tempi, i segni della lacerazione del tessuto civico sono inquietanti. La legalità è un valore essenziale per la collettività ma anche un fattore che aiuta gli investimenti, libera l’intrapresa economica, ge-nera economia pulita e competitiva, contrastando anche le forme di lavoro nero o irregolare.
Accanto alla necessaria attività di repressione dei soggetti pubblici, tutte le istituzioni devono diffondere l’educazione e la cultura della legalità, coinvolgendo attivamente i cittadini per sancire che l’illegalità non “paga” e mina alle fondamenta la coesione sociale della comunità.

Un partito nuovo
Il Partito Democratico deve rendere più forte la politica e impegnarsi affinché chi governa a tutti i livelli, tutta la classe dirigente, dagli imprenditori ai sindacati, dal mondo delle professioni alla cittadinanza attiva, si sperimentino attorno alla cura dell’interesse generale.
Oggi che si fondono le migliori tradizioni riformiste italiane, che si fonde la cultura di due grandi partiti di massa che seppero essere strumento moderno della democrazia e della partecipazione popolare, fino al 14 ottobre e dal 15 ottobre in poi è necessario studiare le forme in cui deve attivarsi il rapporto con i cittadini attraverso la politica, applicando i mezzi aggiornati della partecipazione, della rappresentanza e della selezione della classe dirigente. Aggiornare i mezzi significa anche organizzarsi in modo da garantire la piena partecipazione delle donne all’attività politica, rigenerare il rapporto con i giovani. La necessità delle forme nuove è confermata dalle cicliche derive populistiche, dall’antipolitica che ha portato ai partiti di plastica, ai partiti personali, a sistemi mediatici che condizionano cittadini non organizzati.
Soprattutto in questa provincia che, per tutto il Novecento, ha conosciuto la forza e il radicamento dei partiti politici di massa, il Partito Democratico deve fare tesoro di quella tradizione civile e studiare le forme nuove della presenza nei quartieri, nei posti di lavoro, vicino alle associazioni, ai consumatori, agli utenti con una solida e ramificata struttura organizzativa e territoriale. È questa “vicinanza” che genera l’effettiva partecipazione dei cittadini.

Il Partito Democratico e i governi locali
Questa provincia e questa regione hanno sperimentato tutti i fattori che stanno producendo la storica nascita del Partito Democratico. Siamo la provincia e la regione della “primavera” degli ammi-nistratori, siamo la provincia e la regione delle primarie, siamo la provincia e la regione che per prime hanno costruito le fondamenta per la sfida del nuovo Ulivo.
Dal 15 ottobre, dobbiamo generare fatti nuovi per colmare lo scarto tra le aspettative dei cittadini e le effettive risposte date dai nuovi governi locali. Le moderne dinamiche del bipolarismo impongono serietà e severità di giudizio e auto-giudizio su quello che si riesce a fare governando. E, nella provincia di Foggia, nella Puglia, il centrosinistra è il governo.
Il Partito Democratico è già una risposta all’eccessiva frantumazione delle coalizioni e alla debolezza dei partiti che, così come sono oggi, non riescono a selezionare in maniera adeguata la classe dirigente.
Ma, dal 15 ottobre in poi, il Partito Democratico deve fare ogni sforzo per qualificare l’azione pubblica e per riannodare il dialogo con la cittadinanza. Nella provincia che, al referendum costituzionale del 25-26 giugno 2006, rispose dicendo il 70 per cento di No allo stravolgimento della Costituzione repubblicana, il Partito Democratico deve farsi portatore delle riforme che furono sciaguratamente mischiate a quel tentativo disgregativo: dalla riduzione del numero dei parlamentari al superamento del bicameralismo perfetto con compiti diversi tra la Camera e un Senato delle Regioni e delle autonomie, più in generale della riforma delle istituzioni e dei meccanismi della rappresentanza nel segno dell’efficienza e di una più attiva partecipazione.

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