«Una brutta pagina per il Partito Democratico è stata scritta dal Sindaco di Foggia Orazio Ciliberti», così Gianni Pittella (nella foto), coordinatore nazionale della campagna per le primarie di Enrico Letta. «Costringere un assessore della sua Giunta a ritirare la candidatura per “I Democratici per Letta” dalle primarie del 14 ottobre –prosegue Pittella-, oltre a costituire un’assoluta mancanza di rispetto per una libera scelta di un suo assessore, che aveva già firmato l’accettazione della candidatura, contraddice la finalità delle primarie e dello stesso PD.
L'obiettivo del Sindaco che si candida invece come capolista nella sua stessa città a sostegno di Veltroni è quello, evidentemente, di impedire che altri possano oscurare la sua immagine.
Ma le primarie non sono un sondaggio sulla popolarità dei sindaci, quanto invece una libera e serena gara per costruire dal basso il partito nuovo, col più largo coinvolgimento dei cittadini sia in veste di candidati che di semplici elettori.
Non penso proprio che Walter Veltroni possa avallare questi comportamenti, questi metodi, questo imbarbarimento di una prova democratica bellissima, proprio perchè libera, serena, corretta».
IL CASO
Maturato sulle colonne de La Gazzetta di Capitanata, inserto quotidiano de La Gazzetta del Mezzogiorno, l’episodio a cui fa riferimento Gianni Pittella si è articolato nel modo seguente.
La Gazzetta di Capitanata di giovedì 13 settembre. Estratto dall’intervista di Filippo Santigliano con il sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti
Lei è uno dei pochi sindaci che scende in campo con una lista.
«Guardi, il percorso è tortuoso e difficile, ma con tutti i limiti il progetto è straordinario, ambizioso ed importante per il paese. A Foggia ho deciso di spendermi in prima persona, di mettere la mia faccia con tutti i rischi che ne derivano, ma credo che ne valga la pena per l’importanza del progetto».
Nella sua maggioranza, gli ex Ds e Margherita fanno anche altre scelte.
«Sì è vero, ma ritengo che quelle dei consiglieri comunali siano davvero libere perché c’è il pluralismo. Per gli assessori lo ritengo meno opportuno».
Perché gli assessori non dovrebbero fare altre scelte? Ad esempio Sottile, della Margherita come lei, è molto vicino alle posizioni di Letta e non di Veltroni che lei appoggia.
«Non solo Sottile ma anche altri meditano posizionamenti diversi. Il mio discorso è semplice. Sono il sindaco ed il sindaco ha una squadra, e cioè la sua giunta. Credo che la giunta debba collaborare strettamente con il sindaco. Con queste premesse, altre scelte rischierebbero di essere lette in maniera diversa. Non voglio essere autoritario, il mio è solo un richiamo all’opportunità. Ripeto, visto che siamo riusciti ad inventarci anche una campagna elettorale per il Partito democratico, c’è il serio rischio che ogni mossa alternativa alla mia, soprattutto all’interno della giunta, possa essere interpretata in maniera diversa e soprattutto strumentalizzata. Insomma, una contrapposizione nei miei confronti. Non è in discussione la scelta di campo, che è libera. Dico solo che c’è un problema di lettura distorta come sta peraltro già avvenendo».
Poteva fare come Domenici, ritirare la candidatura.
«Non ho ritrattato e non ho ritirato la candidatura perché in questo progetto voglio mettere la mia faccia, ma senza fare un danno all’amministrazione. Ecco perché chiedo a tutti quelli impegnati nel Pd di non far pagare un prezzo alto all’amministrazione comunale, anche perché verrebbe meno quello che penso da sempre, e cioè che il Pd è una risposta di forte stabilità anche per la nostra amministrazione».
La Gazzetta di Capitanata di venerdì 14 settembre. Dichiarazione diffusa dall’assessore Claudio Sottile.
«La proposta di essere il candidato capolista della lista a sostegno di Enrico Letta all’Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico alle primarie del 14 ottobre prossimo mi ha fortemente lusingato, sentendomi apprezzato da numerosi amici che hanno individuato in me la sintesi di un progetto politico che vede insieme oltre alla Margherita e ai DS anche pezzi significativi di società civile: scuola, associazionismo culturale e sociale, volontariato. Ho quindi accettato con onore l’offerta di candidatura, anche perché ritenevo potesse contribuire al rafforzamento del costituendo nuovo partito ma soprattutto della stessa Amministrazione Comunale di cui faccio parte a pieno titolo. Non quindi una candidatura alternativa a quella del capolista della lista Veltroni, il Sindaco Ciliberti, ma piuttosto una candidatura “complementare ”, per sommare i 2 risultati a favore della Giunta Comunale di cui egli è a capo ed io una delle 14 risorse a sua disposizione. Purtroppo ho potuto registrare che invece essa viene vista come una candidatura “contro” l’Amministrazione, di delegittimazione di Ciliberti, paventando conseguenze per la tenuta complessiva della stessa. A me sembrano visioni eccessive, ma a questo punto ritengo necessario un supplemento di riflessione perché non voglio, per nessun motivo, che la Giunta di cui mi onoro di far parte possa subire conseguenze politiche a causa delle mie, sia pur legittime, scelte democratiche. Le stesse preoccupazioni espresse dal Sindaco non posso lasciarmi indifferente per l’amicizia e il rapporto di leale collaborazione che ci legano. Dicendo no ad ogni tentativo di strumentalizzazione esterna, consapevole anche della delicatezza del momento politico attuale, chiederò quindi agli amici della lista Letta che mi hanno gratificato con la loro scelta di accettare e di comprendere la mia rinuncia alla candidatura dettate unicamente dal senso di responsabilità verso l’Amministrazione».
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