lunedì 10 settembre 2007

La "Carta delle Idee" proposta da Elena Gentile

L'assessore regionale Elena Gentile (nella foto) scrive al Comitato "14 Ottobre" della provincia di Foggia e propone una "Carta delle Idee" sul Partito Democratico. Di seguito il testo della lettera e del documento elaborato.

Carissime e Carissimi,
la straordinaria esperienza vissuta sia in occasione della lunga ma feconda procedura di approvazione del testo unico regionale sulle politiche sociali e della famiglia, sia in quella per l’approvazione del DDL regionale sulle politiche di genere e conciliazione vita/lavoro, lo confesso, mi avevano persuasa che – almeno in Puglia – la nascita del Partito Democratico non avrebbe subito un travaglio molto faticoso. In questa Regione, infatti, il rapporto fra i due maggiori protagonisti del Partito Nuovo – Democratici di Sinistra e Margherita – mostrava già “in nuce” la concreta fattibilità del progetto.
Tuttavia in molti nelle ultime settimane, ed io stessa in un intervento sul Corriere del Mezzogiorno del 13 agosto u.s., hanno rilevato che manca ancora un confronto aperto e alto sulle sfide e sulle idee nuove che il PD dovrà fare proprie per rivolgere la sua stessa ragion d'essere a rendere migliore la comunità pugliese. Ovviamente nell'alveo del manifesto e della piattaforma nazionale, ma non senza confrontarci anche sulle specificità regionali.
Saremo impegnati nelle prossime settimane non a cercare consensi su qualcosa di predeterminato, ma a costruire consensi su una piattaforma di idee e proposte, di principi e di impegni che sarà vicina alla gente e costruita insieme alla gente.
E’ su questo piano che vorrei lanciare la sfida di un laboratorio pugliese: sarebbe paradossale, peraltro, che proprio in Puglia si perdesse questa sfida. Una regione in cui il centrosinistra sta dando prova, con il suo governo regionale, e non solo, di sapere incidere per cambiare il corso delle cose. E questo, per il tramite di leadership forti coniugate con il saper fare e saper essere e agire di tanti e tante pugliesi. In questo modo, io credo, siamo riusciti a costruire una Regione che sa conciliare la sua crescita economica con l’attenzione agli ultimi in termini di pari opportunità per tutti e di politiche economiche, urbanistiche, sociali e culturali capaci di una autentica rigenerazione del tessuto sociale e produttivo delle nostre città e dei nostri territori.
La Carta delle Idee e dei Valori per il PD in Puglia rappresenta un primo contributo, auspico stimolante, per la fase che comincerà nei prossimi giorni, all'indomani della formalizzazione delle candidature a Segretario Regionale del PD e che si riconoscono nella candidatura nazionale di Walter Veltroni, di discussione e confronto sulle sfide da raccogliere e su cui chiamare le donne e gli uomini di Puglia a partecipare, ad esserci e a contribuire alla costruzione di un Partito nuovo.
Vi propongo questa Carta come base di discussione, che nei diversi territori e gruppi di persone potrà animare le iniziative delle prossime settimane, insieme ai contenuti del Manifesto nazionale, e che potrà arricchirsi fino al 14 ottobre, per diventare il Manifesto del PD in Puglia.
Vi chiedo, se ne condividete obiettivi e contenuti, di divulgarla e di sottoscrivere e far sottoscrivere la Carta perchè assuma ancora più forza ed evidenza il movimento di donne e di uomini che lavorano per il PD pugliese e per arricchire anche dalla Puglia le proposte che sostengono il percorso avviato a livello nazionale da Walter Veltroni.
Grazie e Buon lavoro a tutte e a tutti!
Elena Gentile

La “CARTA DELLE IDEE” per il PARTITO NUOVO al servizio di una PUGLIA MIGLIORE Diritti, idee giovani e pari opportunità per una società moderna e possibile, inclusiva e giusta

Il PD per la Puglia
Costruire una Puglia migliore è la sfida che il governo regionale di centrosinistra ha raccolto nell’aprile 2005 ed è la sfida a cui il Partito Democratico può e deve portare un contributo importante e decisivo, in termini di idee e proposte forti, condivise, sostenute da un una maggiore coesione e dalla capacità di rappresentare fasce sempre più ampie di cittadine e di cittadini pugliesi.
In questa Regione, peraltro, il rapporto fra i due maggiori protagonisti del Partito Nuovo – Democratici di Sinistra e Margherita – mostrava già “in nuce” la concreta fattibilità del progetto.
Di più. Sono stati anche sperimentati – efficacemente e proficuamente – alcuni dei principi base del Partito Nuovo quali, fra gli altri, il coinvolgimento democratico dei cittadini nei processi di assunzione delle decisioni, la capacità di prevenire i problemi piuttosto che curarli con l’esercizio deleterio del sottogoverno e della raccomandazione, la dimostrazione che rendere esigibili e universali i diritti, anche aumentandone la platea, era un esercizio democratico possibile.
Non per caso, peraltro, la produzione normativa pugliese e le pratiche politiche e istituzionali sperimentate erano state definite da più parti come un esempio per tutto il Paese.
Orbene, a fronte di presupposti così incoraggianti, il dibattito che ha segnato la prima parte della fase costituente del Partito Nuovo in Puglia si è incentrato tutto sulle possibili leadership, e la rappresentazione che ne stanno dando gli organi di informazione, rischiano per un verso di oscurare l’obiettivo principe del Partito Democratico, vale a dire il rinnovamento con nuove idee e programmi della politica e delle sue pratiche, delle istituzioni e delle azioni di governo, per l’altro di allontanare piuttosto che avvicinare quanti alla nuova esperienza pensano con interesse.
Nasce di qui l’idea di questo documento, con l’auspicio che – almeno in parte – possa supplire all’esigenza che da tanta parte del popolo pugliese viene espressa in ordine ai contenuti del Partito Nuovo. E, per questa via, contribuire alla riscoperta del ruolo della politica e dei partiti come valore insostituibile di una società moderna e autenticamente democratica.
A questo fine, e contro il cancro dell’antipolitica, il Partito Democratico può e deve portare un contributo importante in termini di idee e proposte forti e condivise, nonché capaci di rappresentare fasce sempre più ampie di cittadine e di cittadini pugliesi.
Nel solco descritto il PD pugliese sarà un Partito Nuovo a misura che riuscirà a mettere al centro della sua azione politica e programmatica i diritti delle persone e gli interessi generali.
Se con un linguaggio semplice e diretto saprà fare sintesi e comunicare proposte strategiche capaci sia di raccogliere la sfida della modernità, della crescita equa e della laicità nel governo della comunità regionale, sia di esplicitare un’idea di progresso unificante e giusta, tale da saper coniugare la libertà dal bisogno con quella di agire.
Per questo riteniamo necessario contribuire alla costruzione delle basi del futuro Partito Democratico Pugliese muovendo da un insieme di valori, diritti e opportunità.
Un quadro, che sia capace di rispecchiarsi nei volti e nelle vite dei cittadini pugliesi, e ispirare obiettivi programmatici e percorsi operativi tali da migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, promuovere la crescita economica e l’innovazione tecnologica in stretta sintonia con i valori di giustizia sociale, di pari opportunità per tutti e di equità.
Ciò, come già detto, ancor più perché in questi due anni la Puglia è già riuscita a sfidare sul terreno delle politiche innovative e delle scelte di campo in ambiti importanti il contesto nazionale, dando prova di un Sud che può suggerire soluzioni, che smette di piangersi addosso, che può segnare i tempi di una crescita nuova e, in questo modo, unirsi alle altre Regioni italiane senza marcarne solo le differenze in negativo.

La Carta dei valori e delle idee per la Puglia
La “Carta dei valori e delle idee per la Puglia” è una sfida sul terreno dell’analisi dei bisogni e delle proposte programmatiche che, ne siamo certi, i futuri gruppi dirigenti vorranno raccogliere. In modo da aggregare cittadini e addetti ai lavori intorno ad un esercizio alto e apertamente democratico, quindi partecipato e non autoreferenziale, di “fondazione” del PD pugliese.
Quello che proponiamo è un “manifesto” regionale che, fuori dai luoghi comuni e dagli slogan buoni per tutte le stagioni, fotografi le grandi questioni da cui dipende la svolta e il definitivo salto di qualità della nostra Puglia.
Insomma, non solo una piattaforma programmatica ma una “carta” degli impegni e delle idee, dei valori e dei metodi, dei problemi e delle soluzioni, che veda tutti gli aderenti al futuro Partito Democratico impegnati nella sua realizzazione.
E, nel contempo, un percorso possibile per assicurare migliori condizioni di vita per tutti, la esigibilità concreta di diritti non più derogabili, la accessibilità per ciascuno delle opportunità di crescita e di benessere, la realizzazione di una società pugliese capace di coniugare coesione e mobilità sociale.
Non di nuove morali o di scontri di religione abbiamo bisogno ma di un partito laico e rispettoso delle culture e delle storie di tutti, capace di fatti e non di dichiarazioni, che decida insieme e non imponga dall’alto approcci e decisioni lontani dalla realtà.
Un Partito in cui la stessa partecipazione abbandoni le liturgie della autoreferenzialità e schivi i rischi della demagogia senza decisione per diventare essa stessa occasione di formazione ad una politica finalmente capace di recuperare il senso degli interessi generali.
Una Carta, quindi, quella che proponiamo, che almeno nelle intenzioni e negli auspici intende rappresentare la rete degli interessi diffusi di cittadine e cittadini che vogliono sentirsi protagonisti del partito che sarà: il partito delle persone e dei loro diritti, del merito e delle pari opportunità, della partecipazione e delle idee giovani (che appartengono ai generi e a tutte le generazioni).
Un partito consapevole che senza coraggio non si può costruire futuro, non si possono realizzare aspirazioni, non si può produrre cambiamento giusto e duraturo.
Una Carta che propone decisive scelte di campo in pochi ma essenziali punti, perché per tracciare la via del futuro lavoro e, soprattutto, per farla comprendere a chi guarda al PD con grande attenzione, non abbiamo bisogno oggi di 280 pagine, che sono il segno della ricerca esasperata di un compromesso, ma di pochi punti chiari, netti e identificabili.

Il Partito del saper fare
Dalle personalità alle persone e alle loro capacità e risorse. Il PD come Partito Nuovo chiamato a cambiare anche le liturgie di una certa politica spesso più tesa a conservare che a innovare, e ad essere una moderna forza riformista e maggioritaria, dovrà fare scelte coraggiose nella selezione del suo personale politico e nel metodo di lavoro quotidiano.
• Il merito come criterio di selezione della futura classe dirigente del PD, non come metodo “darwiniano” di scelta, ma come capacità di coniugare la rappresentatività di generi, generazioni, territori, esperienze di vita con riferimenti culturali, capacità e competenza. Insomma, in grado di farsi partito-società e accogliere la “cittadinanza attiva” nel suo stesso DNA.
• La formazione alla politica per tutti coloro che vorranno svolgere un ruolo a livello locale e regionale assumendo su di sé le responsabilità del governo e, prima ancora, della rappresentanza di interessi generali. Non una scuola di partito ma un percorso di formazione tra la gente e per la gente, che metta a valore le competenze e i saperi più riconosciuti per costruire politiche innovative partendo dall’ascolto dei bisogni, dall’analisi dei problemi, dalla sintesi delle soluzioni, dalla conoscenza delle migliori pratiche di governo realizzate nella nostra Regione e nel Paese.
• Le “sezioni” tra la gente e per la gente, aperte al territorio e luogo in cui insieme al confronto e alle discussioni politiche, i cittadini possano trovare informazioni, assistenza e aiuto per affrontare le diverse situazioni che spesso diventano problematiche poiché manca un consiglio, un orientamento. Sezioni nelle quali le nuove generazioni possa crescere a un’idea alta e altra della politica, che si ascolto e servizio più vicina alla vita delle persone. Il PD nasce anche per questo.

Il PD, dunque, dovrà essere il Partito che accoglie ed esalta le risorse umane presenti e militanti, comprese quelle delle organizzazioni del terzo settore e della cittadinanza attiva, dando loro l’opportunità per contare ed esprimere in un gioco collettivo il proprio sapere e saper fare.

Il Partito delle persone e dei lori diritti
Il PD dovrà essere il Partito della universalità dei diritti e delle pari opportunità nell’accesso al lavoro, ai servizi, al benessere delle persone e delle famiglie, all’istruzione, al sapere e alle conoscenze, alla casa, a contesti di vita di qualità sul piano urbanistico e ambientale.
La Puglia si è dotata solo un anno fa di una delle leggi più avanzate in Italia in materia di servizi per l’inclusione sociale, la dignità e il benessere delle persone, ed ha profondamente innovato la propria programmazione strategica in materia ambientale, urbanistica, dei trasporti, dell’innovazione.
Ma all’affermazione di principi e valori importanti, e alla costruzione di politiche di intervento assai innovative per il contesto regionale, occorrerà assicurare migliori capacità di governo e organizzative da parte degli Enti Locali, con investimenti più decisi nelle professionalità, tali da renderle capaci di qualificare i servizi e di cambiare radicalmente l’approccio al cittadino.
Occorrerà il coraggio di assumere scelte di campo sulle risorse pubbliche e private da allocare sulla costruzione di livelli essenziali di prestazioni. Che non sono servizi minimi, nella qualità e nella quantità, da assicurare ai più sfortunati, ma target di servizi e prestazioni cui tutti i cittadini devono poter accedere a condizioni differenziate in relazione alle rispettive capacità economiche e alle condizioni di vita.
La scuola, la casa, le cure sanitarie, la mobilità, la formazione per il lavoro, i servizi di conciliazione, il vivere in un ambiente sano e salubre, lo sviluppo di nuove imprese in contesti produttivi attrezzati: sono questi i nuovi diritti da riconoscere.
Il PD dovrà lavorare per la realizzazione della universalità di tali diritti, oggi troppo spesso negati e causa di esclusione sociale, di condanna a situazioni di povertà, quando non di devianza e di violenza.
Non ha diritto alla scuola il figlio di immigrati cui non viene assicurato l’apporto di un mediatore linguistico e interculturale, né il ragazzo diversamente abile se non vi sono abbastanza risorse per la sua integrazione scolastica.
Non ha diritto alle cure sanitarie, spesso essenziali pur se non urgenti, un cittadino neocomunitario, rumeno o polacco, che pure le strade della vita hanno portato a lavorare in tante zone della nostra Puglia, accettando lavori duri e spesso al limite della umana sopportazione.
Né ha diritto ad una vita dignitosa chi viene lasciato in mano a caporali senza scrupoli dal silenzio colpevole della società.
Oggi non ha diritto alla mobilità una donna che sceglie di essere madre, un anziano, un diversamente abile, se le strade delle nostre città sono pensate per le auto e non per le persone, se i nostri quartieri non sono a misura di bambino, se i mezzi di trasporto sono poco accessibili.
Così come perde il diritto al lavoro una donna che sceglie di avere un figlio se nel suo Comune mancano servizi per la prima infanzia.
Quali diritti ha un anziano solo e non autosufficiente se il territorio è povero di servizi sociali e sanitari domiciliari e di prossimità e se l’unica alternativa a un Natale o a una estate di solitudine diventa il ricovero in una struttura sanitaria?
E a quanti giovani neghiamo il futuro se non gli forniamo una formazione di qualità, e se le occasioni di lavoro sono a tempo sempre più breve, così precarie da rendere il reddito che genera non solo instabile ma incapace di assicurare persino la sottoscrizione di un mutuo per la casa?
In Puglia, come in tante parti del nostro Paese, non si è poveri perché il “destino” ha deciso questo, ma perché si nasce in un contesto che è povero di servizi, che è devastato dalla competizione sociale, che è più capace di tollerare piuttosto che integrare e includere il diverso, che di fronte ad un disagio assume un atteggiamento paternalistico o pietistico.
Ma non è sui favori o sulla compassione che possiamo costruire le politiche di benessere, bensì assicurando diritti, opportunità, strumenti che attivino le proprie risorse, poche o molte che siano.
Occorre ricostruire anche in Puglia un patto forte tra istituzioni e cittadini, un patto in forza del quale la fiducia dei cittadini può e deve crescere nei confronti dei governi regionale e locali, capace di corrispondere ai bisogni e ai diritti delle persone e delle famiglie con servizi, infrastrutture, formazione.
Non  promettendo meno tasse per tutti che ridurremo l’ingiustizia sociale che anima le nostre città, ma rendendo visibili i frutti di ogni euro di tassa pagata. Se sempre più mamme avranno un asilo nido per i loro figli; e se non ci saranno differenze tra l’asilo nido comunale e quello privato; se si ridurranno i viaggi della speranza per avere cure adeguate grazie ad una sanità regionale moderna e all’altezza di una Puglia che cresce e diventa più ricca non solo perché il suo PIL cresce ma anche perché migliorano le condizioni di vita dei suoi cittadini; se l’acqua non sarà più la chimera dei mesi estivi in tanta parte di Puglia; e se l’arrivo di un treno puntuale non sarà più un’eccezione fortunata, ma il diritto di tutti i pendolari; se muoversi in bicicletta in una città non sarà lo sport estremo di pochi appassionati.
Se, dunque, il PD lavorerà per questo, solo allora avremo cittadini disposti ad avvicinarsi alla politica, perché la politica sana sarà entrata nella vita di ciascuno di loro.

Il Partito dei servizi ai cittadini e per la crescita della Puglia
La Puglia ha già intrapreso negli ultimi due anni una strada decisa di innovazione e di cambiamento, a partire dalla realizzazione di reti di servizi moderne e diffuse. Ma tutto ciò non basta. La sfida del cambiamento in favore di sfere sempre più ampie di cittadini e cittadine dovrà continuare e accentuarsi. In specie in direzione di:
- una mobilità accessibile, sostenibile, integrata per le città pugliesi e i medi e piccoli comuni, pensata in funzione delle esigenze dei cittadini e capace di connettere le persone ai servizi. Perché solo così, costruendo una rete di infrastrutture ferroviarie, viarie e aeroportuali, si potranno vincere le sterili dispute di campanile e connettere la Puglia al Mediterraneo, ai Balcani e al resto dell’Europa;
- una rete di servizi “nuovi” per le persone e le famiglie per la capacità di combinare professionalità ed efficienza economica, qualità e prossimità alle situazioni di bisogno con l’esigibilità dei diritti sociali costituzionalmente riconosciuti e con la compartecipazione al costo delle prestazioni. Una rete di servizi che abbia al centro l’inclusione sociale, la prevenzione del disagio, l’integrazione di culture diverse, la tutela dei diritti di tutti nel rispetto dei diversi progetti di vita di ciascuno, il contrasto delle nuove povertà, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
- servizi sanitari vicini ai cittadini e capillarmente presenti sul territorio con una rete distrettuale di prestazioni sanitarie e sociosanitarie di qualità: per affrontare la gran parte delle patologie, promuovere corretti stili di vita e tutelare la salute collettiva, a partire dai luoghi di lavoro. E, in uno, prestazioni ospedaliere di eccellenza che possano essere un riferimento per tutti i pugliesi. Il governo regionale di centro sinistra deve molto per la nascita alle attese elevate dei cittadini pugliesi sul versante della sanità: spetterà a tutti noi il compito di fornire un contributo importante in termini di coraggio nelle scelte e di chiarezza nella visione complessiva di sistema sanitario che vogliamo costruire;
- servizi sociosanitari integrati e azioni positive nei luoghi di lavoro, capaci di promuovere e tutelare la salute delle donne e di valorizzare e supportare il “percorso-nascita”. Perché l’unica assicurazione per il futuro della Puglia, che ha la il più basso tasso di natalità in Italia e uno dei più alti tassi in termini di aborti, è rappresentata da consultori materno – infantili, da dotare con risorse finanziarie e servizi in grado di accompagnare le donne e le coppie nella formazione del ruolo genitoriale, monitorare lo stato di salute delle donne, di tutte le donne, anche di quelle immigrate e dei loro bambini, e intervenire con una corretta educazione, informazione e assistenza sanitaria, psicologica e sociale. Ciò, anche coinvolgendo nello sforzo e promovendo il ruolo sociale delle imprese e delle loro realtà produttive, in modo da conciliare il lavoro delle donne e le loro carriere con l’allattamento al seno, l’educazione e la crescita dei bambini;
- approcci moderni alla progettazione degli spazi urbani quali luoghi di vita e non praterie su cui allestire dormitori, luoghi in cui si forma e cresce l’identità individuale e collettiva, e si tessono le relazioni sociali giuste per promuovere solidarietà tra generazioni, integrazione culturale, mobilità sociale. Una città non è mai, né potrebbe esserlo, un luogo neutro. Per questo occorre sostenere investimenti coraggiosi per la rigenerazione urbana delle periferie come dei centri storici, dei piccoli e dei grandi comuni, in modo che gli spazi vengano pensati in funzione delle persone e dei loro diritti, e le competenze urbanistiche, sociali, ambientali, trasportistiche si integrino in un progetto unico di città come spazio di vita e luogo di identità. Il PD dovrà battersi per tutto questo, dando alla Puglia l’opportunità di non avere più barriere architettoniche ma piste ciclabili, non più quartieri dormitorio ma spazi verdi e servizi, luoghi di aggregazione, infrastrutture sociali e di servizio moderne;
- servizi di istruzione e per la formazione come veicolo di mobilitˆ sociale, perchè capaci di connettere l’educazione e la formazione dei giovani e delle donne alle opportunità di accesso al mondo del lavoro, ma anche di dare nuove chance di inserimento sociale a chi ha lasciato il suo paese d’origine o a chi ha fatto degli errori e cerca per davvero e con convinzione la strada del riscatto sociale. In uno, occorrerà continuare a coltivare, rafforzandola, l’idea di una Puglia “regione del Mondo”. Che forma i suoi migliori talenti, offre loro l’opportunità di confrontarsi con altre esperienze e li accoglie nuovamente per innestare competenze preziose nel suo sistema produttivo, culturale, sociale. Una terra capace di lasciar andare ma una terra di ritorno, capace di offrire opportunità reali di affermazione ai suoi figli. Una Regione moderna, che connette i più importanti investimenti produttivi con quelli nelle risorse umane e nei servizi, tali da consentire condizioni di vita attrattive almeno quanto solide prospettive di lavoro.

Il Partito dei saperi, delle nuove tecnologie, dell’innovazione
La sfida della crescita economica e della sostenibilità ambientale dell’organizzazione della vita delle nostre comunità, e perfino della vita quotidiana delle singole famiglie, dovrà misurarsi con coraggio con le nuove tecnologie se vorrà ridurre i rischi per l’ambiente, accrescere la produttività delle imprese coniugandola con la qualità della vita, preservare le risorse naturali per un futuro che è già presente con le sue manifestazioni climatiche, le crisi idriche ed energetiche, il collasso del sistema di raccolta dei rifiuti.
Il PD dovrà lavorare anche in Puglia perché non nascano nuove discriminazioni e nuove barriere sociali e generazionali fondate sulle diverse opportunità di accesso ai saperi, alle nuove tecnologie, alle informazioni.
E dovrà lavorare perché le nuove tecnologie non siano affare per pochi ma risorse per tutti. Alcune idee:
- la diffusione dell’energia solare anche per la copertura del fabbisogno domestico e di quello dei piccoli e grandi impianti produttivi;
- la gestione del ciclo dei rifiuti con inderogabili divieti ma anche con proposte moderne e qualificate per ridurre il peso e gli oneri dello smaltimento e introdurre elementi di civiltà e possibilità di gestione economica della “risorsa-rifiuti” con la raccolta differenziata e la valorizzazione energetica pulita;
- l’offerta di servizi di mobilità capaci per flessibilità, qualità ed efficienza di costituire una valida alternativa alla mobilità privata per il risparmio energetico e per la riduzione di emissioni sempre più inquinanti l’ambiente urbano;
- la diffusione capillare in tutte le famiglie di dotazioni informatiche e collegamenti telematici veloci, per declinare concretamente il principio di accessibilità per tutti alle informazioni e alle conoscenze, che è anche opportunità di accesso ai servizi e di esercizio reale dei diritti di ciascuno.

Quelli appena richiamati sono solo alcuni degli impegni su cui il PD al fianco del governo regionale dovrà continuare a lavorare per rendere migliore questa Regione: più democratica, solidale, ricca, attraente.

Il Partito della cultura, dell’arte, della memoria e dell’identità
La Puglia è ricca di bellissime intelligenze e di importanti uomini e donne che producono arte e cultura. Anche a loro il PD dovrà guardare se vorrà costruire un contesto sempre più fecondo e ricco per tutti coloro che delle tradizioni, delle manifestazioni culturali, dei siti di interesse storico-architettonico e delle opere d’arte possono giovarsi, cogliendo il valore di progetti, programmi e idee per la cultura pugliese e promuovendo investimenti che diano continuità alle esperienze migliori. Lo slogan “un paese, un teatro” potrà diventare una grande opportunità e insieme una sfida per chi governa i contesti locali e si ponga l’obiettivo di dare ad ogni comunità un luogo di aggregazione, scambio generazionale e culturale, produzione artistica, creatività.
Il PD a cui pensiamo dovrà essere un Partito che, attraverso le azioni di governo, vorrà legare in un contesto organico le più significative esperienze presenti nel territorio regionale per farne un grande marchio di qualità accanto ai nostri monumenti, alla nostra cultura, alla nostra identità. Un partito che sappia dare un segnale chiaro sulla qualità dei nostri produttori d’arte attraverso la creazione di una rete di opportunità, finanziamenti, veicoli promozionali, per farne un biglietto da visita decisivo della Puglia nel mondo.

Il Partito delle “idee giovani”
Un PD che guardi al futuro è un partito delle “idee giovani”. Idee giovani perché coraggiose ed anche radicali, se è radicale promuovere cambiamento nell’interesse di molti e non di pochi, ed essere aperti e disponibili rispetto alla creatività di tanti ragazzi e ragazze a cui così poco spazio la politica ha lasciato fino ad oggi.
Un Partito nuovo capace di dare prova quotidiana di saperle accogliere, di saperne fare sintesi e azioni di governo del territorio, buone pratiche.
Un PD che non crei illusioni e non deluda le attese, soprattutto dei giovani e di tutte quelle persone che coltivano la speranza che c’è una politica capace di essere il volano delle nostre comunità locali e non perde il senso degli interessi generali.

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