venerdì 7 settembre 2007

Ecco il “manifesto” dei lettiani della provincia di Foggia

Al Sud con Enrico Letta, per un Partito Democratico europeo

C’è un tempo per sognare ed un tempo per agire.
Per l’Italia, ed in modo particolare per il Mezzogiorno, per la Puglia e per la Capitanata, è tempo che la politica mostri la sua capacità di tradurre le idee in progetti e di passare dalle parole ai fatti.
Il perdurante differenziale nei tassi di occupazione, negli indici di crescita e di reddito e nei parametri più significativi della qualità della vita, a danno della nostra Provincia e di gran parte del Mezzogiorno rispetto al centro-nord d’Italia, richiede strategie chiare, sollecita interventi urgenti ed indifferibili e soprattutto impone comportamenti coerenti su molte pre-condizioni dello sviluppo:

a) una politica della legalità che, insieme ad una lotta senza quartiere alle organizzazioni criminali, porti avanti con intransigenza – senza il rinvio ai tempi lunghi dei processi culturali – un’azione di contrasto a tutti i comportamenti che mettono in discussione il rispetto delle regole, la tutela dei beni collettivi, le condizioni di una corretta concorrenza;
b) una politica della formazione e del merito che punti sulla qualificazione delle strutture formative e sulla valorizzazione delle capacità e dei talenti, contribuendo a sconfiggere le tare ataviche di tanta parte del Mezzogiorno che costringono i giovani migliori a rassegnarsi o ad emigrare;
c) una vera efficienza della pubblica amministrazione, trasformata nella sua organizzazione e nelle sue regole di funzionamento, affinché renda servizi tempestivi e qualificati ai cittadini che vivono nel Mezzogiorno alle prese, ancora più che al centro-nord, con inefficienza e lassismo;
d) una politica di tutela dell’ambiente e del territorio, che combatta efficacemente l’abusivismo, l’incuria, l’uso dissennato di beni non riproducibili e affronti con responsabilità e coraggio questioni non più differibili (dai rifiuti, al risparmio energetico, alla limitazione del trasporto privato);
e) una politica delle infrastrutture che risolva finalmente le perduranti strozzature nelle reti stradali e ferroviarie (come il binario unico verso Termoli e verso Caserta), valorizzi il porto industriale della Capitanata per i traffici marittimi, renda pienamente operativo l’aeroporto “Gino Lisa” e programmi nel tempo la realizzazione di un grande aeroporto;
f) la riduzione dei costi della politica e l’eliminazione dei privilegi legati all’espletamento di cariche elettive e non;
g) l’affermazione di una cultura del risultato che valuti le azioni politiche e l’attività della pubblica amministrazione sulla base degli obiettivi assegnati, delle risorse a disposizione e di quelle effettivamente impiegate;
h) una politica che promuova la partecipazione dei cittadini e il rinnovamento della classe dirigente mediante l’uso delle primarie come regola generale per prendere le decisioni più importanti e per scegliere a tutti i livelli i candidati alle cariche elettive istituzionali e di partito.

Riteniamo che un programma che punti sulla valorizzazione del capitale umano, sull’efficienza della pubblica amministrazione, sulla sicurezza collettiva e la legalità, sulle risorse ambientali e le infrastrutture ed una classe dirigente rinnovata e credibile possano consentire al Mezzogiorno di ridurre il divario rispetto al Centro-nord, di contribuire con forza allo sviluppo del Paese e di essere parte, a pieno titolo, della grande famiglia europea.

E’ per questo che, di fronte alla deriva di un massimalismo miope e controproducente ed al rischio di un riformismo parolaio e inconcludente, sosteniamo la candidatura di Enrico Letta a segretario nazionale per un Partito Democratico in grado di realizzare un programma realmente riformista e di restituire all’agire politico capacità, moralità, innovazione e concretezza.

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