Federale, popolare e democratico: sono le caratteristiche fondamentali che, secondo il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani (nella foto), dovrà assumere il Partito democratico dopo la votazione per le primarie. «Dal giorno dopo le primarie -ha detto il ministro durante un dibattito alla Festa nazionale de L’Unità- per me si riparte prendendo la platea dei votanti con l’appello a fondare unità di base del partito. E dal basso si cominciano a costruire gruppi dirigenti». «Voglio un partito popolare -ha detto Bersani che era intervistato dal direttore della Stampa, Giulio Anselmi-, un partito federale radicato nei territori e un partito democratico».
Interpellato sulla sua mancata candidatura alle primarie, il ministro ha chiarito. «È un ragionamento sulla ditta, sull'opera. Fosse partita in un altro modo, sarebbe stata utile una mia candidatura. Così mi è sembrato utile, e ne sono ancora convinto, che una mia candidatura non avrebbe fatto bene all'operazione». Bersani ha poi spiegato che insieme a Walter Veltroni è interpretato come appartenente a un’area di rinnovamento di questa sinistra: «Ho pensato di fare una scelta più utile dicendo che appoggio Veltroni con convinzione e con le mie convinzioni. Penso che Veltroni sia il candidato che è nelle condizioni migliori per fare una sintesi comune delle forze che abbiamo, per spingere avanti l’idea di rinnovamento e rivolgersi a culture molto ampie». Bersani ha poi sottolineato l’importanza di evitare il rischio che il popolo dei democratici sia ridotto a spettatore, invece «deve essere molto mobilitato».
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