C’è anche la sottrazione della gestione dei fondi per la prevenzione degli incendi e la ricostruzione delle aree boscate, tra le sanzioni applicate ai Comuni che non realizzeranno il catasto delle aree bruciate. È quanto prevede la proposta di legge presentata, questa mattina, da Michele Bordo, deputato dell’Ulivo, per modificare e rendere effettive le prescrizioni contenute nella “Legge quadro in materia di incendi boschivi” n353/2000).
Nella proposta, in caso di inadempienza dei Comuni, si prevede il prolungamento del divieto di modifica della destinazione urbanistica, di costruzione, di pascolo e di caccia; il commissariamento ad acta del Comune e l’assegnazione alla Provincia del censimento dei soprassuoli percorsi dal fuoco; il trasferimento alla Provincia della gestione di fondi europei, statali e regionali eventualmente assegnati al Comune inadempiente per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, limitatamente alla durata del commissariamento ad acta; l’obbligo del Comune inadempiente di farsi carico del ripristino dello stato dei luoghi nelle aree percorse dal fuoco, fatto salvo il diritto a rivalersi sul responsabile dell’incendio.
«L’obiettivo della proposta di legge non è penalizzare i Comuni, come qualcuno potrebbe maliziosamente e strumentalmente sostenere, ma richiamare questo pezzo fondamentale dello Stato al rispetto delle leggi –commenta Bordo– con la consapevolezza che quella del catasto delle aree bruciate è una misura capace di produrre effetti concreti a tutela del territorio. Lo dimostra quanto registrato in Campania, dove i roghi sono diminuiti del 50% negli ultimi 3 anni anche grazie alla diffusa e oculata applicazione della 353».
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