Intervenendo domenica all’incontro nazionale dei sostenitori di Rosy Bindi, il professor Giovanni Bachelet (nella foto) ha ricordato che a capodanno Beppe Grillo ha messo sul suo blog un originale calendario 2007 dei santi laici. Tra loro, anche il padre di Bachelet, Vittorio, ucciso dalle Brigate Rosse. «Ora, dopo il memorabile V-day, mi è venuta voglia di mandare a Grillo un email», ha detto Giovanni Bachelet. Ecco il testo del possibile messaggio, pubblicato ieri dal sito di Rosy Bindi.
«Caro Dr. Grillo, lei crede che Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Aldo Moro, avessero di molti dei loro colleghi politici (anche di grosso calibro) un’opinione molto migliore di quella che lei, dottor Grillo, ha felicemente sintetizzato nel V-day di qualche settimana fa? Oppure che i partiti di trent’anni fa, fra Lockheed, P2 e qualche occhiolino a mafiosi e/o terroristi, fossero tanto migliori di quelli di oggi? Visto che per lei, dottor Grillo, qualche politico di quei tempi è un santo, non uno scemo o un illuso, allora le racconterò una cosa. Quando nel 1976 molti dicevano “non t’imbrancare con questa manica di lazzaroni, non accettare la candidatura”, mio padre mi disse, pacatamente: non è serio dire che la politica è tutta uno schifo, e poi tirarsi indietro anche nel raro momento in cui al timone c’è qualcuno che ti assomiglia, che condivide i tuoi ideali e lavora per il bene del Paese. Alludeva a Moro, altro politico che lei, dottor Grillo, ha proclamato santo nel suo calendario: Moro piaceva molto anche a mio padre. Si parva licet componere magnis, anche noi, oggi, siamo schifati quanto lei e i trecentomila di Bologna. Ma non vogliamo tirarci indietro. Per questo ci troviamo qui, in questa improbabile impresa del Partito Democratico, trascinati da Rosy Bindi: da qualcuno che ci assomiglia, che condivide i nostri ideali e lavora in modo disinteressato per il bene del Paese. Siamo scemi, illusi, complici della casta? O invece più coraggiosi di chi si limita a un pur meritato vaffa?».
martedì 2 ottobre 2007
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